1. Omaggio a zio Renato - Quinta parte - Messico e Diavoli.


    Data: 31/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti

    Erano le 11 del mattino e dormivo profondamente con il culo all’aria. La porta si aprì. Entrò la più piccola delle due Signore. Si avvicinò a me e disse piano: “ Signorina….Mi scusi… deve restituire gli indumenti a Padron Antonino…” Sono sul divano alla turca” Risposi assonnata. Sentii che guardava il mio culo, e disse: ”Mio Dio, signorina… ma lei è ferita!”. Risposi che proprio bene non stavo.
    
    “Aspetti… vado a prendere una cosa che la farà star meglio!”. Si allontanò trotterellando per tornare poco dopo con qualcosa in mano. Mise i quattro ceri ai lati del letto. Li accese. “Ma cosa..?” farfugliai.
    
    “Non si preoccupi. Lei deve rimanere giù. Respiri il profumo dei ceri.. Sa di spezie d’oriente, di foresta pluviale, di deserti scomparsi… vero? Percepii esattamente la descrizione appena fatta. Conoscevo tutte quelle essenze. Mi apparve un mondo fantastico. Planavo su oasi lussureggianti e di fiori odorose. Un rosso cielo metteva straordinariamente in risalto le sagome nere dei minareti e delle genti. Ero calma. In estasi. Il mio corpo si rilassò. Alzai leggermente le natiche. Sentivo che dovevo farlo. C’era il corpo della Signora dietro di me. Arrivò a me un ordine perentorio: mi comandava di sollevare di più il bacino divaricando contemporaneamente le cosce. La lingua della Signora mi stava leccando le ferite. Dai tagli dei miei glutei usciva ancora sangue fresco. La bocca famelica lappava con voracità il mio culo. Mi piaceva. Il dolore era totalmente scomparso e anzi, ...
    ... provavo piacere. Ecco!. Sussultai. Il mio buco del culo pulsava. Rapidamente, la lingua si spostò dalla zona di lavoro al mio orifizio. Prima dolcemente e poi con voracità, iniziò a mangiare. Di tanto in tanto, la lingua, non disdegnava una gran leccata di sangue che le gocciolava vicino. Dopo ogni assaggio del mio rosso fluido, sentivo l’energia di lei aumentare. Ora sembrava volesse entrare tutta in me. La lingua saettante mi entrò nel culo. Ero eccitatissima. Mi stava praticamente mangiando il culo. Stavo venendo. Stavo sborrando. Vidi passare sotto di me, velocissimo, il viso della Signora. Avvinghiandomi l’uccello, lo aveva trascinato alla bocca un decimo di secondo prima che schizzasse un’abbondante fiume di sborra. La Signora, infilatomi un dito medio nell’ano divorava con avidità lo strato di sperma che ricopriva il mio cazzo. Diedi gli ultimi sussulti, deliziando la bocca della Signora con un abbondante secondo spuntino. Ora aveva le mani sulle mie natiche; Recitava una formula in una lingua sconosciuta. Uscì da sotto e tornò ad ultimare il suo fiero pasto. Sentii che ora, tutte le profonde ferite erano lavate e pulite. La pelle era morbida. Lei disse: ”Stia ferma così venti minuti. Dopo le farò vedere com’è migliorato il suo sublime culo.” Mi appisolai. Mi svegliò la Signora impugnando un oggetto. Mi spaventai. Mi tranquillizzò. “Guardi” disse. Stavo vedendo, riflessa nello specchio, una cosa che non poteva essere vera. Stavo sognando.. ecco! No. Non era un sogno. La ...
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