1. Linda la nerd – Capitolo 16


    Data: 13/11/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... rotto il naso! Lei lo guardò passare da bestia violentatore a coniglio cagasotto, quindi contemplò cos’aveva in mano, scoprendo tra le sue dita un controller macchiato di rosso e con il cavo verde e nero che pendeva tra le corna per l’impugnatura ergonomica finendo nelle cuffie usate per le partite multiplayer. Fissò poi di nuovo Alessio, che stava diventando bianco come la plastica del controller che impugnava, minacciandolo con lo stesso, nemmeno si fosse tramutato in un’arma: – Stammi lontano, figlio di puttana, o ti ammazzo. Scendi, o ti strappo il cazzo e te lo faccio ingoiare! La ragazza si chiese dove fosse sparita la spavalderia del ragazzo mentre saltava già dal letto quasi ruzzolando a terra, l’uccello che stava per usare per possederla contro la sua volontà diventare sempre più floscio, come se si vergognasse di quanto aveva quasi fatto, la voce che era un fiume di singhiozzi intervallati da parole rotte dal pianto. Da un momento all’altro avrebbe probabilmente rigettato. E voleva scopare quello stronzo perché la proteggesse, pensò Linda scuotendo la testa. Si alzò anche lei con un movimento veloce e atletico. Gettò il dispositivo elettronico sul letto, le cuffie che volavano e rimbalzavano impazzite come se improvvisamente dotate di volontà propria, e si alzò intimo e pantaloni, abbottonandoseli. Lanciò un’occhiata di fuoco al marmocchio di diciotto anni dall’altra parte del letto. – Non vedrai mai più questa, – gli promise indicandosi il cavallo dei pantaloni, – ...
    ... ne proverai mai questa – e accennò alla propria bocca con il dito. – Sei solo uno stronzo che scopa delle poveracce illuse. Mi fai vomitare. Lui provò a dire qualcosa, ma l’unico suono che uscì dalla sua bocca furono il pianto distorto da mezze parole prive di senso e significato. – Non osare mai più avvicinarti a me o rivolgermi la parola. – aggiunse la ragazza, per poi promettere: – E se solo ti lasci scappare una parola su quanto è accaduto questo pomeriggio, giuro che ti faccio finire in tanta di quella merda che ci annegherai. Intesi? Il ragazzo provò a dire ancora qualcosa, ma lei lo ignorò. Usci velocemente di casa, perché sentiva che la scarica dell’adrenalina che le stava circolando in corpo si sarebbe esaurita in pochi minuti e non voleva trovarsi lì quando fosse accaduto. Non chiuse la porta alle sue spalle ma corse attraverso il vialetto, mentre un paio di persone, probabilmente dei vicini allertati dalle grida provenienti dalla camera di Adriano, si erano riversati in strada e avvicinati. Linda li ignorò, chiedendosi comunque se avessero intuito cosa stava per accedere lì dentro. Percorse a perdifiato la via, attraversò l’incrocio guadagnandosi un colpo di clacson e superò un’altra strada, infilandosi in un percorso ciclistico che la portò ad un campo giochi. Per quanto la piccola parte di cervello razionale che in quel momento ancora le funzionava sapesse che lui non sarebbe andato a cercarla da nessuna parte, lei decise di essersi allontanata a sufficienza solo ...