1. La Caduta, Oltre il Confine. Sul mare


    Data: 09/07/2018, Categorie: Racconti Erotici, Voyeur Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... rivestiva. -Dove vai?-, chiese lei. -Controllo che sia tutto in ordine.-, rispose lui. Io rischiai l’infarto. Dovevo sparire!
    
    Riuscii a dileguarmi e a tornare alla mia camera. Mi svaccai sul letto, ma già sapevo che non sarei riuscito a dormire. Infatti, passai la notte a pensare un po’ a tutto quanto. Rividi Fatma a colazione, ma non mi degnò di uno sguardo. Aveva evidentemente deciso di punirmi a quel modo. Presi la mia fetta di pane e vi spalmai sopra della pasta dolce di frutti pressati. Mangiai senza molto appetito. E poi la vidi. Altera e bella, camminava con alla cintola una spada e pareva incurante degli sguardi che attirava. Amea avanzava piano. Si prese un bicchiere d’acqua e null’altro. Mi guardò appena, di sottecchi, con aria indecifrabile, poi si girò. Improvvisamente mi accorsi di non avere più fame. Mi misi ai remi. La giornata era senza vento e si prevedeva che si remasse. La voga durò tre ore, e mi vide stanco e sudato al suo termine. Fortunatamente, le acque quiete permisero di calare una rete in mare e creare una sorta di balineum. Mi lavai tra le acque dei mari stranieri, rivestendomi prima di risalire sul ponte. Fatma parlava con alcuni membri dell’equipaggio. Capivo che parlava di Fez e della sua distruzione. Un’altra colpa da mettere in conto a me e a me soltanto. Mi girai. E mi trovai davanti Izabel. -La tua amica chiacchera molto. Non temi che qualcuno te la possa rubare?-, chiese con un sorriso. Annusai appena. Alcool. Poco ma si sentiva. -No. ...
    ... E comunque sono fatti suoi. Tu piuttosto… È solo pomeriggio e hai già bevuto?-, chiesi io di rimando. Lei sbuffò. -Uff. Sembri mio padre. Dannazione a quel vecchio. Era centurione nelle forze di Aristarda. Gloriosamente morto durante la battaglia di Niacorenia.-, disse con stizza. -Tuo padre serviva Aristarda Nera?-, chiesi io, incredulo. -Sì. Mia madre non lo ha mai perdonato. Si sono separati. Io alla sua morte me ne sono andata.-, rispose, -Ma cos’è un interrogatorio? Vuoi che chiamo Asulfio? Lui farebbe volentieri da Explicator!-, rise da sola. Io scossi il capo. -No, scusa. Non volevo…-, dissi, tentando di giustificare l’ingiustificabile. -Già… Non hai dormito un cazzo, alla fine.-, dedusse Izabel. -No.-, ammisi, -Ma neanche tu sembri fresca.-. Lei sbuffò di nuovo. -Le urla di quella sono peggio di una buccina…-, disse. -Parli di Amea?-, chiesi per capire. Lei sorrise, complice. -L’hai sentita? Quando scopa sembra che la stiano sventrando. Urla come una gorgone dei miti antichi.-, la giovane scoppiò a ridere, -Quella si è trombata mezzo equipaggio. E l’altra metà aspetta il suo turno.-. Io annuì, pensando che probabilmente ero nella sua lista. -Izabel… dove siamo diretti?-, chiesi infine. Lei parve pensosa. -Verso l’Eire. Le tribù di lì sono prodighe di scambi. Se vorrete tu e la tua amica potrete scendere lì!-, esclamò lei, -O proseguire. A te non dispiace la vita di mare, no?-, chiese. Ci aveva preso. Non mi dispiaceva, ma sapevo che restare sarebbe stato rischioso. ...
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