Mia sorella, mia cugina, ed un buco nel soffitto.
Data: 10/11/2022,
Categorie:
Tabù
Voyeur
Lesbo
Autore: Bradi77, Fonte: xHamster
... fermata a guardare la scala. "Perché hai imbottito le gambe della scala?", mi ha chiesto indicandola.
Io sono arrossito. Molto. "Così è più stabile", ho mormorato.
"Ah. Più stabile. Cos'è, sali spesso in soffitta?"
"No, è che non ho mai niente da fare, mi annoiavo, e..."
"Guardami, Rocco", mi ha detto lei a quel punto. Io ho alzato lo sguardo. In mano avevo i frammenti di vetro. Ero rosso e sudavo. Il suo sguardo era insieme terribile e affascinante.
"Se c'è una cosa che capisco al volo è quando tu e tua sorella mi state mentendo. Vi viene fuori una voce diversa dalla vostra, quando lo fate".
"Maddai", ho detto io, "perché mai dovrei mentirti sul perché ho imbottito i piedi della scala?"
"Non lo so, ma mi stai mentendo, perché la tua voce è diversa dal solito anche adesso". Io l'ho guardata, ancora in ginocchio. Da lì sotto vedevo le sue lunghe gambe brune, e da sotto la gonna corta avvertivo un lampo di mutande bianche. Nell'imbarazzo, mi stava diventando duro.
Roberta ha piazzato la scala sotto la botola, guardandomi con aria di sfida. E' salita rapidamente sino al soffitto, lasciandomi ad ammirare le sue mutande bianche che ammiccavano da sotto la gonna. Ha ribaltato la botola: "Non un cigolìo", ha detto con aria per niente sorpresa. "Vedo che hai imbottito tutto intorno, qui. Scommetto che non fa rumore nemmeno quando la si richiude".
"Roby, ho solo passato un po' di tempo a mettere a posto la scala e quella botola", ho detto io, suonando ...
... falsissimo. Sudavo, e il viso mi si era avvampato. I suoi occhi verdi mi avevano trafitto, un sorriso sarcastico le era apparso in volto.
"Ho la strana sensazione di non dover credere ad una parola di quello che mi stai dicendo, cugino", mi ha detto, e poi ha sporto la testa entro il sottotetto. "Hai anche spazzato la polvere, vedo", ha detto. "Ma l'hai spazzata solo in certi punti. Come se ti fossi sdraiato a terra". Poi ha riso. "E hai anche dimenticato lì sopra un tuo calzino bianco".
Io ero in una condizione di totale sbandamento: completamente incapace di replicare. Ho aperto la bocca cercando di balbettare qualcosa, ma lei mi ha interrotto subito.
"Ne parliamo quando torniamo a Milano", mi ha detto.
"Roby, non vedo di che cosa dovremmo par..."
"Ne - parliamo - quando - torniamo - a - Milano", mi ha detto lei, più dura. Poi ha disceso la scala, mi è passata davanti sculettando, ed è uscita dalla mia stanza richiudendosi delicatamente la porta alle spalle.
E infatti ne abbiamo parlato, più di un mese dopo. Lei era ubriaca, io ero ubriaco, e non so come, ma mi aveva confessato tutto: l'isolamento in montagna, l'affetto e la complicità che la legavano a Lucrezia. Il fatto di averla sentita ripetutamente, di notte, mentre si masturbava silenziosamente nel suo letto, fino al giorno in cui l'aveva interrotta chiedendole se poteva darle una mano, e lei aveva acconsentito. Mi aveva fatto giurare di non dire niente a mia sorella.
Io avevo giurato, dopo aver ...