1. Mia sorella, mia cugina, ed un buco nel soffitto.


    Data: 10/11/2022, Categorie: Tabù Voyeur Lesbo Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    ... giorno cercavo di comportarmi nel modo più naturale possibile con mia sorella e con mia cugina, ma durante la notte fremevo per poterle sentire ancora mentre si procuravano piacere a vicenda. Cercavo di non guardare il culo e le cosce di Roberta, ma quando le sentivo ansimare dall'altra parte del muro non potevo non immaginare il suo culo tondo e le sue cosce lunghe e brune. Nel giro di qualche altro giorno ho cominciato a pensare anche al culo di mia sorella Lucrezia. Gli orgasmi più forti li avevo quando credevo di associare i versi che sentivo da attraverso il bicchiere con la sua faccia, le sue gambe, i suoi denti bianchi. Mi faceva impazzire l'idea di poter venire insieme a lei, calzino dopo calzino, e insieme invidiavo la sua fortuna sfacciata: anche io, avrei voluto che la lingua di Roberta leccasse i miei genitali. La sola idea mi faceva chiudere in bagno per masturbarmi furiosamente.
    
    Poi, a settembre già iniziato, una notte, mentre sborravo copiosamente in un calzino mordendomi le labbra e pensando al culo di mia sorella e al culo di mia cugina, il bicchiere mi era scivolato di mano, cadendo tra letto e muro e infrangendosi sul pavimento: un rumore improvviso, pazzesco nel silenzio assoluto. Ero rimasto raggelato, e quindi avevo fatto un errore: non avevo fatto altri rumori. Avessi imprecato e mi fossi messo a raccogliere i cocci, quelle due di là avrebbero semplicemente pensato che mi fosse caduto il bicchiere di mano. Ma mi ero limitato a rimanere come ...
    ... paralizzato, seduto nel mio letto, stringendo in mano un calzino bagnato con ancora dentro il mio cazzo ormai moscio: di là si era fatto il silenzio più assoluto. Forse avevano avuto paura. Forse avevo definitivamente interrotto il loro gioco. Il nostro, gioco.
    
    Il mattino seguente, mentre raccoglievo i cocci del bicchiere dopo aver scostato il letto dal muro, mia cugina è entrata nella mia stanza, quasi casualmente.
    
    "Che fai, Rocco?"
    
    Io ho grugnito, preso di sorpresa: "Stanotte ho rotto un bicchiere. Raccolgo i cocci".
    
    "Ecco cos'è stato quel rumore stanotte", mi ha detto lei. Silenzio. Io ho deglutito.
    
    "Lo hai sentito? Ti ha svegliata?"
    
    Lei mi si è avvicinata, gli occhi scintillanti, un sorriso ambiguo sulle labbra. "No, ero sveglia. Sveglissima. Non riuscivo a dormire. M'è preso un colpo, mi è preso".
    
    "Mi dispiace", ho detto io, continuando a raccogliere i frammenti di vetro.
    
    "Ma come ha fatto a caderti tra letto e muro?". Io non ho osato guardarla negli occhi.
    
    "Lo avevo lasciato sul letto dopo aver bevuto, devo averlo preso dentro muovendomi mentre dormivo".
    
    Lei ha sorriso sorniona. "E non ti ha svegliato?"
    
    "Certo, che mi ha svegliato", ho detto io, ma ho sentito nelle mie stesse orecchie lo stesso tono posticcio tipico di mia sorella quando mente: evidentemente non è una sua esclusiva, quella caratteristica. "Non mi sono messo a raccogliere subito i vetri perché non volevo far rumore, c'era da spostare il letto".
    
    "Ah", ha detto lei. Poi si è ...
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