1. A tuo figlio ci penso io.


    Data: 07/11/2022, Categorie: Etero Incesti Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... cuore della notte. Mi chiedevo quale altra sorpresa mi avrebbe riservato quel piccolo mostriciattolo. Questa volta però gliel’avrei fatta pagare per davvero, gli avrei dato così tante botte da mandarlo in ospedale. Andai verso la sua cameretta ma lui non c’era; lo cercai dappertutto ma Erri sembrava essere sparito. Poi mi accorsi che la porta finestra della cucina che dava sul terrazzo era aperta, quindi era evidente che si era nascosto fuori, così uscii anche io e mi guardai intorno. Acceso tutte le luci, anche i faretti della piscina, ma continuavo a non vederlo. Poi ad un certo punto mi accorsi di un movimento sospetto che veniva da dietro le piante che dividevano il terrazzo dal parapetto, e allora corsi in quella direzione e Erri si accorse che avevo scoperto il suo nascondiglio e allora uscì allo scoperto e iniziò a correre intorno alla piscina e io dietro di lui che cercavo di acchiapparlo. Anche lui era nudo, e notai che aveva ancora una discreta erezione, ma non mi stupiva perché si sa che a diciotto anni i maschi ce l’hanno sempre duro. ‘Dove scappi? Piccolo pervertito che non sei altro! Questa volta te la faccio pagare. Te lo stacco il tuo bel cazzone duro’. Ma ovviamente prenderlo fu impossibile, perché continuava a correre intorno alla piscina, e poi era più agile di me, che avevo le mie grosse tette che cozzavano una contro l’altra, e che per di più pesavano un casino. Ad un certo punto mi fermai, perché era chiaro che non ce l’avrei mai fatta. ‘Ok, hai vinto ...
    ... tu, ma sappi che troverò il modo per punirti a dovere. E sarà una punizione molto severa, te lo garantisco. E ora fila a letto!’ così Erri se ne ritornò nella sua cameretta e io restai ancora lì sui bordi della piscina a riflettere. Avevo ancora il viso inondato di sborra. Cazzo, però quanta ne produceva! Una quantità davvero sorprendente. Forse avrei fatto bene a farlo visitare da un urologo. E comunque quel piccolo bastardo si era appena scopato sua zia. Forse avrei dovuto dirlo a sua madre, o forse no. E mentre facevo mente locale su ciò che era meglio fare mi accorsi che qualcuno mi spiava; era il solito dirimpettaio guardone, che non ne poteva fare a meno di spiarmi mentre per esempio mi rilassavo in terrazzo distesa completamente nuda sulla sdraio. Lo faceva anche con Moana quando abitava ancora qui da noi. Anche Moana adorava prendere il sole nuda ai bordi della piscina, e lui era sempre lì a spiarla, come spiava anche me. Era un vecchio porco di settant’anni, però in fin dei conti non faceva niente di male, guardava e basta, e infatti sia io che Moana lo abbiamo sempre lasciato guardare. Ormai il fatto di farmi vedere nuda da lui era diventata una cosa naturale; lo aveva fatto talmente tante volte che ormai il mio corpo non aveva più segreti per il nostro dirimpettaio. Certe volte mi spiava anche col binocolo, così da potermi guardare in ogni minimo particolare. E allora quando me ne accorgevo facevo un po’ la puttana, e allora magari allargavo le cosce per fargli ...