1. A tuo figlio ci penso io.


    Data: 07/11/2022, Categorie: Etero Incesti Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    Era un periodo di forte stress; non vedevo Moana e Rocco da molto tempo, e non vedevo neppure mio marito, che era sempre a lavoro. Dire che stavo diventando pazza &egrave riduttivo. Perdevo la pazienza molto facilmente. Per esempio quando ero in macchina e qualcuno mi tagliava la strada, tiravo fuori la testa dal finestrino e iniziavo a inveire contro di lui utilizzando una terminologia davvero imbarazzante. Oppure quando ero in fila alle casse del supermercato e qualcuno faceva il furbo passandomi davanti, diventavo nera di rabbia e cominciavo a litigare pesantemente. E forse era per questo che continuavo a vedermi con Giuliano, perché era l’unica valvola di sfogo che avevo; ebbene sì, la mia relazione clandestina con il vero papà di Moana proseguiva ininterrottamente da qualche mese, all’insaputa di Stefano. E non riuscivo a farci niente, cio&egrave non riuscivo a smetterla. Avevo bisogno di lui e quindi non ci avrei rinunciato per nulla al mondo. E quindi di sera andavo a casa da lui e facevamo l’amore, in ogni modo, in qualsiasi posizione, in qualsiasi stanza della casa. E forse era anche la clandestinità di questo rapporto che avevo con lui a rendermi nervosa e stressata. Decisi di consultare uno psicologo; feci cinque sedute in cui gli parlai di me, della mia storia, senza omettere nulla, anche tutte le avventure e le scappatelle che avevo avuto con altri uomini, e anche del fatto che avevo concepito una figlia con lo sperma di un uomo che non era mio marito, e ...
    ... cio&egrave Giuliano. Non gli nascosi niente, e rimasi molto stupita quando alla fine delle sedute lo psicologo mi disse che se ero stressata era soltanto perché Moana e Rocco se ne erano andati via. Mi disse che l’allontanamento dei propri figli può infatti dare seri problemi ad una madre. Allora era quello il punto; soffrivo per la lontananza dei miei figli. Non ci avevo mai pensato, ma era plausibile. Avevo passato circa vent’anni della mia vita a stretto contatto con loro, a preparargli da mangiare, a mettergli in ordine le loro stanze e a rimproverarli quando facevano qualche cazzata, e adesso che ognuno aveva preso la propria strada mi sentivo quasi inutile. In più c’era il fatto che avevo affidato la gestione del negozio di intimo a Moana, e quindi non avevo neppure un impegno lavorativo che mi permettesse di distrarmi. Avevo soltanto Giuliano e le scopate che mi facevo con lui. Mio marito invece ormai era completamente sparito dalla mia esistenza; ritornava a casa soltanto per dormire, e qualche volta (molto raramente) facevo l’amore con lui, ma la maggior parte delle volte che rientrava dal lavoro era troppo stanco per farlo. Per fortuna c’era Giuliano che mi accontentava. Pensai di risolvere questa questione prendendo un animale da compagnia, un cane per esempio. Avevo sempre sognato di avere un cane, ma per una ragione o per un’altra non ne avevo mai preso uno. E così mi misi a cercare su Internet qualche annuncio che faceva a caso mio. E in effetti c’erano centinaia di ...
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