A tuo figlio ci penso io.
Data: 07/11/2022,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
... attrezzo di quelle dimensioni.
Continua…
Link al racconto: http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2017/11/una-zia-puttana.html
Afferrai il polso di Erri e lo trascinai insieme a me sotto il getto caldo della doccia. Ero stanca dei suoi capricci; gli avevo ordinato di lavarsi e cambiarsi i vestiti e lui si era messo a fare i capricci. Ma fino a quando mio nipote sarebbe stato sotto la mia giurisdizione, allora avrebbe fatto come dicevo io. Ero così nervosa per l’evoluzione della mia vita sentimentale che non potevo accettare l’atteggiamento infantile di Erri. Ma come vi dicevo nel post precedente, non appena gli avevo abbassato i pantaloni della tuta mi ero accorta che mio nipote aveva un erezione pazzesca. Erri nascondeva tra le gambe una strumentazione per dare piacere alle donne davvero notevole. Ne avevo visti davvero tanti di cazzi, ma il suo era davvero un miracolo della natura; mi incantai a guardarlo, perché era fatto veramente bene, era un cazzo perfetto sotto ogni punto di vista. Non era solo grosso, era anche possente, ricco di vene verdi gonfie che ne mettevano in risalto la probabile potenza sessuale. Per non parlare del glande, gonfio e rosso, pronto per farsi strada dentro qualsiasi donna, anche dentro di me se avessi voluto. Ma non mi sembrava affatto il caso, dal momento che era mio nipote. Ma mi morsicai il labbro inferiore pensando al fatto che non potevo godere di tutto quel ben di dio. Cercai di non pensarci e iniziai a insaponare Erri, ma il ...
... suo grosso cazzo intruppava sempre in mezzo alle mie natiche ogni volta che per esempio dovevo girarmi a prendere il sapone, o sui peli della mia fighetta ogni volta che gli stavo di fronte. Sentivo la sua estremità premere tra le mie labbra di sotto, sfregare insistentemente, come se volesse entrare dentro. Ad un certo punto, nonostante mi resi conto di avere la figa in fiamme per l’eccitazione, dovetti dirgli di darsi una calmata. ‘Erri, cerca di controllarti. Sono pur sempre tua zia, che diamine!’ poi presi il sapone intimo e glielo diedi. ‘La proboscide lavatela da solo. Vorrei evitare di metterci le mani’. ‘Sto bene così, zia’ Erri stava per uscire dalla doccia, ma io lo afferrai di nuovo per il polso e lo feci ritornare al suo posto. ‘Dove credi di andare? Non vai da nessuna parte se prima non ti insaponi il cazzo e le palle. L’igiene intima è una cosa fondamentale. Non te l’ha mai detto nessuno?’ allora aprii il flacone di sapone intimo e me ne misi un po’ sulla mano, mi feci coraggio e raggiunsi il grosso attrezzo di Erri e lo insaponai energicamente, dalla cappella fino alle palle. Gli presi le palle in mano e le massaggiai con le dita, poi afferrai l’asta e iniziai un movimento che andava dall’alto verso il basso, proprio come se lo stessi segando. E mentre eseguivo quell’ambigua operazione cominciai a pensare al passato, a ciò che era stato per me Giuliano e a ciò che lui rappresentava adesso. Lo ricordavo bene cosa provavo per Giuliano; lo detestavo, ma allo ...