1. Intervista a una trans


    Data: 05/11/2022, Categorie: Trans Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... divisa e girava per casa in mutande. Se andando in bagno non chiudeva la porta, io vi passavo e ripassavo davanti con la speranza di vederlo nudo. Il culo con le mutande abbassate gliel’ho visto tante volte, un culone poderoso, tosto e peloso. Vedergli il cazzo mentre pisciava, per la posizione del water, non era fattibile, chi pisciava dava le spalle alla porta. Anche quel pomeriggio, dopo avergli visto il culo mentre pisciava, si allontanò dal water sparendo alla mia vista. Io non feci a tempo ad allontanarmi dalla porta del bagno che me lo trovai faccia a faccia.
    
    - Sporcaccione, passi e spassi davanti a questa porta, vuoi guardarmi il culo?
    
    A queste parole mi prese per un orecchio e mi tirò dentro al bagno. Posizionò lo sgabello, vi si sedette e, come fossi un fuscello, mi piegò sulle sue ginocchia e mi scoprì il culo.
    
    - Per la tua impertinenza ti meriti una bella sculacciata. E non stringere le chiappe, rilassati, quando ricevi il colpo, voglio sentire il guizzo sotto la mano. Hai un culo decisamente superiore alla taglia che dovrebbe portate un fisico mingherlino come il tuo. E non piagnucolare, prenditi la punizione, sei un maschietto, non ...
    ... una femminuccia, anche se con questo culetto che hai, potresti avere altro lì davanti.
    
    Stavo per replicargli, ma lui mi zittì.
    
    - Non dire niente, non hai capito, ma non è importante. E rilassati.
    
    Mentre parlava la sua mano era poggiata e ferma sul mio culo, ne sentivo il contatto e tutto il mio corpo si lasciò andare nell’attesa di ricevere il primo colpo.
    
    Quando questo arrivò deciso e fermo, ebbi il guizzo che lui aspettava. Mi sembrò di sentire il sangue affluire nella parte colpita e sentii male. La sua mano rimase lì dove mi aveva colpito e sentendo i miei muscoli contratti, mi massaggiò. Era un invito ad allentare i muscoli, quando lo feci arrivò il colpo successivo identico al primo e ne seguirono altri tre.
    
    - E cinque, può bastare, hai l’attenuante che avevo lasciato la porta aperta.
    
    Mi tirò su le mutande, mi rimise dritto in piedi e uscì dal bagno. Io vi restai e chiusi la porta.
    
    Dal culo mi arrivava al cervello un gran calore ed era reale perché toccandomi la parte colpita sentii che era bollente e, guardandomela allo specchio, era di un colore rosso violaceo. Allora presi il cellulare e mi feci un selfie, non al viso ma al culo. 
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