1. La garconnière 1


    Data: 23/10/2022, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... partiva.
    
    Sulle nostre frizioni si divertivano spesso e volentieri i nostri amici, forse anche per invidia della nostra armonia e del potere economico e sociale di mio marito; il più perfido e cinico era Giorgio, mio collega di insegnamento, quindi dipendente statale a stipendio medio, che aveva per moglie una mia amica, Gemma, sulla quale mio marito amava scherzare dicendo che era stata fatta col mio stesso stampo, che poi era stato distrutto per non creare altre dee.
    
    Effettivamente, avremmo potuto sembrare gemelle, per la struttura generale; ma i particolari ci distinguevano bene; lei era bionda, io bruna; lei aveva mani sottili e delicate, da pianista; le mie erano un poco più tozze; si vedeva, nonostante il lavoro della manicure; lei aveva piedini piccoli e delicati, da accarezzare; dei miei, Mario diceva che sarebbero stati buoni per il calcio.
    
    I complimenti in cui si diffondeva verso la mia amica avevano sempre solleticato il mio affetto per lei e per lui, dal momento che avevo coscienza della buona fede di mio marito e dell’amicizia di Gemma; ma, da quando ero montata sul carro della contestazione ad ogni costo, leggevo i complimenti all’altra come un modo velato per dirmi che ero meno bella e che non mi amava più come una volta.
    
    Non avrei mai pensato, lucidamente, di arrivare ad incrinare un rapporto più che ventennale, compreso il periodo da fidanzati; ma, da quando mi ero messa in testa di ribellarmi al maschio, non ne lasciavo passare una ed ero ...
    ... prontissima ad aggredire ogni volta che avessi la sensazione di una frase non perfettamente incensatoria per me; neanche avevo mai pensato a un tradimento, che invece ad un certo momento divenne ipotesi verosimile.
    
    Giorgio aveva certamente avvertito la tensione che c’era tra me e mio marito, perché cominciò ad essere più assiduo nel corteggiamento, fino a fare proposte inequivocabili; per un poco resistetti; poi sentii vacillare le mie certezze e mi rivolsi spesso lui per farmi consolare di presunti ‘sgarbi’ di mio marito, assolutamente inesistenti; la piccola crepa che nella relazione familiare si era verificata poteva essere riparata facilmente.
    
    Ma la tigna ed un inspiegabile sordo rancore, forse di radice più antica, mi spinse a calcare la mano sulle differenze, sulle presunte gaffe, insomma a scavare dentro fino a che la crepa fu un solco che ci divideva; bastava, a quel punto, che un incidente, anche piccolo, intervenisse a rompere il fragilissimo equilibrio, perché la costruzione delicata della nostra unità andasse a rotoli.
    
    L’occasione si presentò presto, una sera che Mario mi mosse un appunto durante una festa; lo piantai in asso con una parolaccia ad alta voce, perché tutti sentissero, e mi rifugiai tra gli amici; Giorgio ne approfittò immediatamente; sentii la sua mano passarmi carezzevole sulla natica e, subito dopo, scivolare sul seno; mi strinse per un attimo un capezzolo; presa dalla rabbia, gli sorrisi anziché respingerlo.
    
    Quando, ad una certa ora, come ...
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