1. La garconnière 1


    Data: 23/10/2022, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Quarant’anni, da venti sposata con Mario, con una figlia ventenne, avuta pochi mesi dopo il matrimonio per un incidente di percorso, insegnavo, ormai con poca passione, matematica in un liceo del nord industriale; gambe lunghe e sottili, da gazzella, che sostenevano fianchi stretti ma perfettamente disegnati, natiche compatte, appoggiate lì e fare da calamita ai maschi che guardavano, seni piccoli ma deliziosi con capezzoli sbarazzini e provocatori.
    
    Ero decisamente una donna interessante, con molti interrogativi sull’incombente decadenza, una fisima diffusa tra le donne non appena si varca la soglia fatidica degli ‘anta’; facevo enorme affidamento sulla disponibilità di mio marito, gran bell’uomo di quarantadue anni, atletico e tonico, grande affabulatore e ricco di fascino, che non aveva mai offerto il destro a chiacchiere o pettegolezzi.
    
    Aveva un avviato studio da commercialista e, in un territorio che brulicava di fabbriche grandi e piccole, si era ritagliato uno spazio importante che ci consentiva un benessere invidiabile; prima del matrimonio, poiché era ancora agli inizi ed io avevo già in vista la laurea e l’insegnamento, gli avevo imposto, su suggerimento di mio padre, che non lo vedeva di buon occhio, il regime dei beni separati.
    
    Vivevamo con entusiasmo la nostra vita comune; dotato di una bellissima mazza di notevole dimensione, copulavamo spesso e volentieri dedicandoci a molte pratiche sessuali anche al limite della ‘decenza’; pressata da certi ...
    ... condizionamenti familiari, gli concedevo raramente le trasgressioni; non avevo mai consentito che violasse il mio ano, in parte per una ripulsa innata, in parte per timore di conseguenze fisiologiche assurde.
    
    Avevo ceduto alla copula orale ma gli avevo categoricamente vietato di eiaculare in bocca, per una ritrosia igienica inspiegabile e decisamente fuori tempo; ma Mario era un uomo dalla grande pazienza ed aveva accettato serenamente di lasciarmi le mie fisime; allo steso modo, si era occupato di Laura, nostra figlia, da quando era lui a preoccuparsi della pulizia, usando spesso la mascherina, per problemi intestinali della bimba, fino all’università.
    
    Negli ultimi mesi, le cose erano improvvisamente precipitate; poiché non era possibile, in un ambiente di piccola provincia, nascondere certe condizioni, ben presto ero stata presa di mira da una coppia di colleghe notoriamente lesbiche, che avevano cominciato a rimproverarmi in tutti i modi una presunta subalternità al maschio dominatore, soprattutto per la diversa e sperequata condizione economica.
    
    Su una personalità fragile e debole come la mia, i loro discorsi avevano agito come la goccia che scava la pietra e ben presto mi ero trovata a valutare, da un angolo di visuale estremamente ristretto ed estraneo alle mie logiche, anche il gesto più ingenuo e naturale di mio marito; una piccola osservazione sul costo di un accessorio faceva immediatamente scattare la mia equivocata interpretazione della ‘sudditanza’ e il litigio ...
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