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Zia Giusy: Sorpresi da un provvidenziale acquazzone
Data: 17/10/2022, Categorie: Incesti Autore: Insonnia, Fonte: EroticiRacconti
... per un gelido mattino d’inverno. Soprattutto a confronto con la giornata precedente. All’università decisi di seguire solo le lezioni del mattino. Nel pomeriggio erano previste un due ore di esercitazioni ma pensai di poterne fare a meno. Andai a studiare in biblioteca per non essere vincolato agli orari delle lezioni. Avevo già preso il biglietto per il treno delle 18:50. Sarei arrivato dopo l’orario di chiusura dei negozi e Giulia sarebbe venuta a prendermi alla stazione. Dovevo solo passare a casa per prendere il trolley. A casa la situazione non era cambiata: Tra me e zia Giusy c’era ancora un muro di gelo. Era ancora troppo presto per andare alla stazione ma decisi di avviarmi. C’erano due fermate di autobus per arrivare alla stazione della Metro: I tempi d’attesa potevano essere lunghi ma, soprattutto, non volevo stare a casa. Quando Zia vide che stavo per uscire con il trolley si offrì per darmi un passaggio: – Aspetta… ti accompagno in macchina! – Disse. – Grazie, ma… non c’è bisogno… sono in largo anticipo. – Risposi – Tesoro, guarda che tempaccio c’è fuori! Potrebbe iniziare a piovere da un momento all’altro… tua madre mi ammazzerebbe se ti vedesse arrivare bagnato! – Aveva ragione ed accettai il passaggio. Arrivammo i pochi minuti senza scambiarci nemmeno una parola. Zia si fermò, in doppia fila, davanti l’ingresso della Metro. Quando stavo per scendere fece un ultimo tentativo: – Se non hai tanta fretta … Potremmo palare un po’. – Mi ...
... disse. Rimase a fissarmi, mentre io continuavo a guardare fuori. Rimasi lì per una decina di lunghissimi secondi. con la mano attaccata alla maniglia della portiera. Non era un “Si” ma si capiva che avevo voglia di parlare. Lei andò dritta al sodo: – In fondo certe cose… sono normali tra moglie e marito. – Avevo un nodo in gola e non riuscivo a dire una parola. Quando sentii la sua mano che si posava sulla mia spalla, lasciai la maniglia della portiera e appoggiai la mia mano sulla sua. Sentii una grande sensazione di sollievo e riuscii a dire qualcosa. – Si, lo so… ma... – Erano solo quattro parole e non riuscii nemmeno dire cosa avevo provato. Lo disse lei. – Ti sei sentito ferito. – Abbassai la testa, come per nascondere la mia fragilità, poi le dissi: – Avrei preferito che mi dicessi la verità. – – Tesoro! Io ti ho sempre dettola verità! – Disse lei mentre le prime gocce di poggia iniziavano a picchiettare sul parabrezza dell’auto – Mi avevi detto che… Con zio Tonino… non facevate più… si, insomma… il sesso! – Farfuglia io. – Tesoro! Era l’anno scorso!... Ed era vero!... – Disse. Poi diede un’occhiata fuori alla pioggia che diventava sempre più intensa e aggiunse: – Io e tuo Zio siamo sposati da tanti anni. L’anno scorso c’è stato qualche problema… non ho fatto altro che cercare di recuperare il nostro rapporto…– – Si. Però… potevi dirmelo! – – Tesoro! Te l’avrei detto ma… non pensavo che fosse così necessario!... Mi dispiace… – Sentii la sua ...