Spiando quella troia della mia mamma sono rimasta scioccata!
Data: 18/09/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti
... di poi quella baraonda altro non era che un miscuglio di diversi suoni che si intrecciavano tra loro allo stesso modo dei corpi che li producevano. Arrivata ai piedi delle scale riuscivo a distinguere i gemiti intermittenti di mia madre dal frastuono quasi roboante che la testata del letto produceva colpendo la parete. Mentre salivo le scale le mie orecchie tese iniziarono a cogliere una sempre maggiore varietà di suoni, come il cigolio delle molle del materasso che sembravano quasi lamentarsi straziate ed anche sporadici grugniti o altri versi animaleschi emanati da quella bestia di Antonio che ero sicura si stesse montando mia madre. Giunsi finalmente alla fine di quella rampa di scale, ed ero molto confusa dalle contrastanti emozioni che erano proliferate nel mio petto durante quella scalata di 20-25 scalini, ma che mi era sembrata durare un'eternità. Lo so, sarei dovuta correre in camera mia. Ma nel bel mezzo del corridoio del piano superiore rivolsi per un attimo lo sguardo alla porta socchiusa della camera di mia madre e in quel preciso istante, per la prima volta da quando ero entrata in quella casa ormai un'eternità fa, sentì delle vere parole, chiare parole dotate di senso pronunciate dalla voce di mia madre, seppur in un tono lascivo che fino ad allora non avevo mai udito.
"Ti piace così eh? Fino in fondo!" E prontamente seguì la risposta di lui "Si Troia, Mi fai impazzire!"
Io ero impietrita come un'idiota in mezzo al corridoio, mentre sudore freddo ...
... iniziava a inumidirmi la fronte. Nei seguenti 1 o 2 minuti che rimasi lì come una statua sentii altri osceni scambi di battute a cui mai avrei pensato mia madre potesse prender parte. Non so ben dire perché ad un tratto ruppi il mio stato di ibernazione e mi incamminai in direzione di quella porta socchiusa... Ipotizzo solo che a quel punto una morbosa curiosità si fosse impossessata delle mie membra. Si, esatto... Non della mia mente o del mio corpo in generale, ma proprio del lato più viscerale di me, poiché l'unica cosa che riesco nitidamente a ricordare di quel pomeriggio è lo sciame di farfalle che turbinava nel mio stomaco. La strana sensazione peggiorò ulteriormente quando giunta davanti alla porta immersi un lato della mia faccia nel fascio di tenue luce che filtrava dalla porta lasciata con non curanza accostata.
I due erano sul letto, con mia madre che cavalcava un corpo disteso a quattro di bastoni che evidentemente apparteneva ad Antonio. I due infatti erano disposti in modo tale che mia madre rivolgesse la schiena all'ingresso e che io non potessi vedere nulla di quello che accadeva dietro l'ondeggiante corpo di mia madre. Dalla mia prospettiva potevo solo osservare solo poche cose: la schiena sudata di mia madre, la cui pelle di porcellana scintillava al tenue chiarore di cui era infusa la stanza, il suo culo grassoccio, con i glutei simili a guanciali che si scuotevano copiosamente durante quella danza forsennata; a tratti potevo anche intravedere la base di ...