Spiando quella troia della mia mamma sono rimasta scioccata!
Data: 18/09/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti
... sguardo si ritirò intimorito, giù. Quelli che seguirono furono istanti, secondi, o forse per quel che mi riguarda anche ore, di silenziosa "suspance". Io, in completo stato di freezing come un roditore messo al muro dal gatto, osservavo con sguardo immobile il tronco di quell'uomo nudo davanti a me. I suoi ampi pettorali scolpiti da ore di pesi in palestra e un addome dalle forme snelle e la pelle tirata come quella di un tamburo, che rivestiva in maniera attillata fasce muscolari dalle forme più variegate. Non ho mai saputo che lavoro facesse Antonio, né tantomeno quanti anni avesse. Ipotizzo almeno 40, ma credo anche che avesse molto tempo libero da ripartire equamente tra la cura del suo corpo e il soddisfacimento di quello di mia madre. Per quanto riguarda il suo pene, beh, non è che in quel momento ci prestai particolare attenzione, ma tanto già mi sono soffermata sufficientemente a cantare lodi su quell'arnese. Tuttavia se mi sforzo di rivivere nella mente quei momenti, ecco che mi appare davanti un’immagine, quasi una vecchia fotografia, scarna di dettagli come solo i flashback sanno essere. In questa immagine, se ci si concentra sull'estrema periferia sud del busto che vi è ritratto, si può osservare un glande tumido. Questo punta dritto nella mia direzione, fissandomi come fosse un ciclope minaccioso. Eh già! Mentre noi due eravamo l'una di fronte all'altro (io con la mia mano profumata appena ripescata dalla mia patatina e lui completamente nudo), il suo cazzo ...
... pregno degli aromi di mia madre mi puntava dritto in faccia come un pezzo d'artiglieria.
"Ah, sei tu...". Finalmente è lui che ha rotto il silenzio.
Io però non rispondo. Sapevo che dovevo inventarmi qualche scusa, o quantomeno fare la vaga. Ma non mi veniva nulla in mente. Ero troppo nel pallone per poter pensare.
"Chi è??" Chiede la voce preoccupata di mia madre. Quella voce a me così cara mi ha dato la forza di uscire dalla mia crisalide di sudore freddissimo e sporgere la testa oltre quel muro di carne e muscoli, per guardare dentro la stanza, dove mia madre fissava con sguardo angosciato l'uscio della porta. Era nuda ma si era riparata coprendosi almeno parzialmente il corpo con
il lenzuolo candido che si era stretta al petto.
"Ciao mamma" Le dissi semplicemente; sforzandomi di imitare il più possibile quello che mi ricordavo essere il mio tono usuale.
"Ah, sei tu Tesoro! Accidenti, sono già le 15:00?!" Mi rispose lei con gli occhi strizzati in una smorfia indecifrabile. Forse era semplice imbarazzo. O forse una mal celata seccatura.
Io ritiro lentamente la testa dietro la montagna nuda.
"Si, il bus ha fatto prima del solito. Scusate, avevo sentito dei rumori e stavo venendo a controllare"
Beh, almeno ci ho provato a giustificare la mia posizione. Chissà, magari in quel momento mi avevano veramente creduto. Fatto sta che quella situazione imbarazzante stava per farmi esplodere la testa. Il mio viso era rosso e sembrava che da un momento all'altro mi ...