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Spiando quella troia della mia mamma sono rimasta scioccata!
Data: 18/09/2022, Categorie: Incesti Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti
... dovessero uscire sbuffi di vapore dalle orecchie. Quella faccia tosta di Antonio non sembrava invece accusare affatto la situazione. Era impassibile nonostante tra i due quello completamente scoperto era lui. Dovevo fuggire al più presto. "I-i-io allora vado... Scusate il... emm, il disturbo" E mi volto e rifuggo a passo di marcia verso la mia camera con lo zaino in spalla. Mentre solcavo la moquette del corridoio Antonio mi fa mi grida dietro "Ma quali scuse! Tranquilla, non hai interrotto mica nulla". Chiusami la porta della stanza alle spalle cedo alle mie ginocchia tremanti per la tensione. Mollo lo zaino che cade a peso morto sul pavimento. Con la schiena poggiata sul legno della porta sospendo ogni impulso nervoso diretto alle mie gambe e lascio che il mio corpo coli a picco, fino a quando il mio culo non si sia incollato al pavimento. Me ne sarei rimasta volentieri lì per tutto il resto del pomeriggio, e fore anche della mia vita; con il mento poggiato sulle ginocchia congiunte, e le braccia che abbracciavano queste ultime. La mia schiena difesa dalla pesante porta e il mio sguardo perso nel vuoto e parzialmente nascosto dietro a un frastagliato velo di capelli. Come ho detto avrei voluto farlo, ma qualcosa mi ha costretto a prendere iniziativa ed affrontare la scomodissima realtà: In quella posizione ero molto a mio agio, eccetto che per un particolare che mi dava un po’ di disagio. Percepivo una insolita sensazione di freschezza nelle mie parti ...
... intime. Proprio in quel punto, in quel momento in buona parte sepolto dalle mie cosce serrate, l'umidità precedentemente scaturita dalle mie carezze aveva reso la mia rosellina molto più sensibile alla flebile brezza pomeridiana. Una volta preso coscienza di questa insolita sensazione mi fiondo una mano al di sotto della gonna e sbianco dall'orrore quando il mio palmo impatta disgraziatamente con quella che era la pelle indifesa del mio organo genitale. "Dio mio! Le mutande!!" Di scatto mi alzo e apro la porta. Sporgo la testa appena fuori dal corridoio e osservo la concretizzazione dei miei timori: Sulla soglia della camera di mia madre se ne sta ancora impalato e nudo Antonio, che fissa perplesso un fazzoletto di tessuto rosa. > penso terrorizzata mentre lo osservo analizzare le mie mutandine. Non posso reagire in alcuna maniera. È assolutamente fuori discussione che io ritorni indietro da lui e me le riprenda; perché questo mi obbligherebbe ad ammettere quello che stavo facendo lì di nascosto. Poi Antonio si volta e richiude la porta alle sue spalle. Io ne approfitto per correre in punta di piedi fino ad accostare l’orecchio alla porta della loro camera e origliare cosa si stavano dicendo. . Naturalmente non ho alcuna intenzione di aprire la porta per sbirciare; fossi matta! Mi devo accontentare delle loro voci. Antonio: Che strano… ho trovato queste… Mia madre: Cosa sono? Antonio: Mutande. Delle mutandine in pizzo. E direi anche carine! Per caso sono ...