Spiando quella troia della mia mamma sono rimasta scioccata!
Data: 18/09/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti
... un’orgia di sesso schizofrenico? Fatto sta che si videro costretti ad interrompersi per colpa mia; e la cosa non andò di certo meglio a me. Giuro che ormai ero sul baratro del precipizio: non riuscivo a vedere il fondo ma ero certa che lo avrei raggiunto a momenti. Il sangue mi ribolliva nelle vene e trasportava ormoni elettrizzati in giro per tutto il mio corpo. Pochi attimi e sarei stata soddisfatta. Anche se non so come avrei fatto a trattenermi dall'urlare qualora avessi raggiunto l'orgasmo lì, in piedi davanti all'uscio di una porta, con la gonna alzata e le mutande riverse sulla moquette; ma non me ne preoccupavo! La mia mente stava per lasciare momentaneamente il mio inutile corpo ed ascendere in una dimensione altra, lì, nel Nirvana, sarebbe rimasta per 10 o 15 secondi, per poi fare ritorno nel mio corpo e conservare una scia di quel piacere per i successivi minuti.
Purtroppo in fase “elevatoria” la mia anima fu afferrata per i piedi e ritrascinata in dietro da un suono terribilmente familiare e terribilmente fastidioso. Era la suoneria del mio cellulare.
Che rabbia! Tutto si fermò per un istante.
Io mi fermai impietrita, le due bestie in calore si immobilizzarono, l'unico che continuò a fare quello che faceva era proprio il mio cazzo di telefono. Appena ripreso il controllo mi voltai disperata alla ricerca del telefono che era nella tasca dello zaino. In una delle tasche dello zaino. E non sapevo quale. Mentre lo perquisivo in ogni pertugio non avevo idea ...
... di quello che stesse succedendo nella stanza, ma era immaginabile. Infatti non appena fui riuscita ad estrarre l'infame disgraziato vidi il flebile fascio di luce alle mie spalle tramutarsi in una mareggiata gialla. La porta era stata spalancata.
Mi voltai e il mio sguardo si schiantò contro un ampio petto maschile, che come un muro dalla superficie irregolare mi si ergeva davanti immobile, come in sostituzione della porta. Rapidamente alzai lo sguardo ben al di sopra del mio viso solo per essere folgorata da due occhi minacciosi, che per un attimo mi scrutarono fin nel profondo del mio animo scosso e terrorizzato. Quei due globi sfavillanti erano incastonati, quasi strizzati, in un volto austero con zigomi profondamente marcati. Sotto un sottile velo di ispida barba, le mascelle prominenti erano serrate, e rimarcavano quanto già la bocca corrucciata era sufficiente a comunicare. Nel complesso era un viso affascinante (questo lo avevo sempre pensato fin dal primo giorno che lo vidi), ma in quel momento, in quella smorfia, ancor più che bello era per me molto spaventoso; e non so ben dire come facessero le due cose a non annullarsi a vicenda. Ricordo bene quell'espressione, sebbene non la potei osservare che per pochi istanti. Forse anche uno solo. Infatti quando alzai lo sguardo e lo vidi in viso, i nostri occhi si incrociarono come due lame che impattano su un campo di battaglia, e come tali all'impatto produssero scintille incandescenti. Dopo quell'unica sciabolata il mio ...