UNA SCOLARA SPECIALE – UNA GIORNATA DI FERIE – 5
Data: 16/09/2022,
Categorie:
Etero
Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu
... nonostante la mascherina che mi copriva il volto, la mia tacita richiesta di aiuto.“Porta la mano verso la base del cazzo e trascina indietro la pelle. Sì, ecco. Così. Ora è scappellato. Hai visto che meraviglia hai creato con le tue mani?”“Già, perché il suo culo e la sua figa non c’entrano, vero?”Quella battuta di Johnny contagiò anche e me e fu l’occasione per spazzare quei brutti pensieri dalla mia mente con una bella risata.Quella gemma era ora di un rosso violetto come una grossa prugna; levigata e lucida come una grande goccia di preziosa ambra dove solo il colore faceva difetto; l’asta era rigida con tutte le sue vene in rilievo. Ero affascinata. Da quando avevo cominciato a toccarlo si era indurito ed ingrossato a dismisura. La mia mano che già prima non riusciva a congiungere le dita al pollice, ora quando lo stringeva era come serrare le dita attorno ad una lattina e il solo pensare di accoglierlo dentro di me mi faceva dubitare che fosse possibile. “Ora prova ad andare su e giù con la tua mano. Ecco così. Brava. Lo sai che gli stai facendo una sega?” Feci finta di niente, ma sapevo che lo stavo masturbando e questo mi diede un piacere recondito ed oscuro. Continuai a farlo molto lentamente, accentuando la stretta su quella prugna quando la raggiungevo e dai suoi fremiti capivo che stavo procedendo bene.“Lo senti il suo profumo? Prova ad avvicinarti col viso. Brava. Senti che aroma conturbante?”Già da un po’ avevo avvertito quel profumo che stava ...
... suscitando in me emozioni e turbamenti eccitanti in mezzo alle mie gambe. Anche i capezzoli mi facevano male come quando ero nei prodromi delle mie mestruazioni. Senza pensarci con la mano non impegnata mi accarezzai un seno, provando una fitta nelle profondità del mio grembo.“Sei eccitata. Lo vedo. Ti sta piacendo eh?.”Era vero. Me ne vergognavo, ma era vero.“Guarda! Sta lacrimando di gioia per te.”E vidi improvvisamente la goccia che si era formata sulla sua cappella.La guardai sbarrando gli occhi.“No, stai tranquilla. Non ancora. Non sta eiaculando, ma chiamala pure sborra. Anche pronunciarla così è già un piacere per l’effetto che fa.”Era proprio vero. Sborrare aveva sempre avuto per me il suono sconcio e volgare, ma ora sentirlo pronunciare, mi aveva causato come un senso di tensione emotiva incontenibile.“Dai, prova a gustartela. È liquido prespermatico. È per farlo scivolare meglio quando è dentro di te. Prova, su.”“Ma con la bocca?”“Certo. Dai, prova.”Stringendo quello scettro con la mano, mi avvicinai cautamente sempre guardandola e feci mia quella goccia carpendola con la lingua. Non ricordo alcuna impressione sul suo gusto, ma il profumo di proibito che avvertii avvicinandomi mi ghermì all’improvviso, annebbiandomi la mente e risvegliando in me un istinto animale che mi era totalmente sconosciuto. Il cuore mi batteva forte ora, ma la paura mi aveva abbandonato. Guardavo sempre fissa Luana, attenta ad ogni sua indicazione che però non arrivò. Pia piano cominciai a ...