UNA SCOLARA SPECIALE – UNA GIORNATA DI FERIE – 5
Data: 16/09/2022,
Categorie:
Etero
Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu
Il giorno dopo alle nove precise suonai alla porta di Luana.Era solo il quarto giorno, ma l’alterata percezione che avevo ormai del tempo me la faceva già sembrare un’abitudine.Sentii il tiro e quando entrai mi spaventai vedendo una ragazza della mia età che mi guardava dalla porta clienti.“Ciao Maona. Io sono Giorgia. Luana arriverà fra poco e mi ha detto che se tu hai delle urgenze con quel succedaneo di cazzo, posso aiutarti io.”“No, grazie, va tutto bene.”“Allora vado a mettere in ordine di là e a prepararmi. Fra poco ho due clienti per un doppio.”“Cioè?”“Uno davanti e uno dietro, ma insieme. Una cosa abbastanza divertente.”Le feci un sorriso che per me era di circostanza e mi rifugia nel mio spazio privato.Luana non le aveva detto che il mio nome vero era Rosa; meno male! Non mi ero ancora messa del tutto la mia tenuta, quando sentii suonare. Con apprensione indossai subito la maschera, ma nessuno venne a disturbarmi. Mi stupii perché quasi non avvertivo più fastidio al culo. Probabilmente mi stavo assuefacendo a quell’ospite ingombrante.Mi ero appena preparata e subito dopo arrivò anche Luana che entrando, con un sorriso mi squadrò:“Ti vedo sempre più bella. Come è andata a casa? Tutto bene?”“Sì, tutto bene. Subito mi sentivo terrorizzata, ma poi mi imposi di calmarmi; avevo paura di tradirmi e che mio marito potesse accorgersene. Non solo di questo, ma anche della depilazione e poi, invece, persino io mi sono dimenticata di averlo e devo dire che non è ...
... stato fastidioso come avevo supposto.”Non le dissi proprio tutto, ma il resto doveva essere solo mio.“Vieni ora lo togliamo.”Provai la stessa sensazione del giorno prima, come se il plug si portasse dietro parte del mio culo che gli andava dietro allungandosi finché, più o meno fastidiosamente e come già era successo la volta prima, un silenzioso “plop” appena udibile, mi fece capire che era finalmente tutto fuori. In quel momento mi sentii vuota. Era come se qualcosa che faceva parte di me, ora mi mancasse. Che impressione strana provai; mi sentivo quasi defraudata.“Ora vai pure in bagno ad evacuare e dopo lo rimettiamo. Lo dovrai tenere almeno per tutta la settimana in modo da dar modo ai tessuti di adattarsi alla dilatazione, ma tu hai delle capacità innate e sembri proprio fatta per questa vita e certamente non avrai problemi. È conveniente che tu tenga sempre la pelle morbida ed idratata con una crema emolliente in questo periodo. Sai, è un corso accelerato il tuo e nemmeno io so bene come giostrarmi a volte e se fai quello che ti dico, forse non sempre ti servirà, ma certamente non ti farà male. Ora vai che poi abbiamo da fare.”Quando tornai dal bagno, lei non era nella parte privata e io mi sedetti su una poltrona nel salottino. Avevo uno specchio davanti e guardai la mia figura riflessa. Mi piacevo. Mi piaceva quell’atmosfera di perdizione che mi coinvolgeva mentre mi guardavo. Mi osservai mentre con studiata lentezza aprivo le gambe, attratta da quella ferita ...