1. UNA SCOLARA SPECIALE – UNA GIORNATA DI FERIE – 5


    Data: 16/09/2022, Categorie: Etero Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... rosso fuoco che lentamente ora si palesava a richiesta. Mi sentii felicemente puttana, scoprendomi a riderne allegra. Forse era segno che tutto il mio mondo ora stava girando alla rovesciaPoco dopo ritornò Luana tenendo in mano il plug dorato.“Giorgia ha già finito ed è già andata via. Voleva salutarti, ma lo faccio io per lei. Vieni. Andiamo in cucina che ho preparato il caffè ed è ancora caldo.”Poi, dopo avermi porto la tazzina fumante facendosi più seria aggiunse:“Hai qualche remora a continuare e ad andare avanti. Te la senti?”Non capivo perché me lo chiedeva: le avevo già assicurato la mia collaborazione assoluta e credevo di averlo anche dimostrato. Perché me lo chiedeva nuovamente?“No, no. Credo che ieri tu avessi ragione. Sì, Lo voglio e lo devo fare!”Ribadii ulteriormente.“Vieni che adesso voglio agghindarti come per una festa. Prova a metterlo da sola.”Disse porgendomi il plug gioiello.Mi abbassai quasi a sedermi per terra e poi lo feci entrare quasi senza sforzo alcuno, meravigliata per la facilità con cui ero riuscita ad infilarlo.“Tu sei nata per essere la gioia degli uomini. Il tuo culo sarà un paradiso per tuo marito e chissà di quanti altri. Te l’ho detto, hai proprio una predisposizione naturale. Sai, la prima volta che l’ho preso in culo, io l’ho fatto con un mio fidanzatino. Non ho usato un plug anale e pur avendo preso tutte le precauzioni, mi è bruciato il culo per una settimana. La facilità con cui tu riesci a fare le cose è davvero ...
    ... sorprendente. Ora metti la maschera che andiamo di là, ma prima guardati ingioiellata.”
    
    “Mi spiace, ma credo che ti deluderò. Oltre a mio marito, lì non entrerà nessuno. Tu sei sposata?”Le chiesi a bruciapelo.“Lo sono stata purtroppo. È stato lui a vendermi la prima volta. Ora ho un compagno con cui vado d’accordo. Ma ora andiamo che ci aspettano un po’ di cose da fare.”Mi guardai dietro, sorprendendomi per la sensazione di appagamento che provavo guardando quel rubino rosso che brillava al centro dei miei glutei e senza che me ne rendessi conti mi sentii dire:“È proprio un bel culo il mio!”Avvampando subito dopo per la mia istintiva e non voluta sfacciataggine.
    
    Misi la maschera, senza preoccuparmi troppo dacché non avevo sentito nessun campanello suonare alla porta.“Sì! Hai proprio il più bel culo che abbia mai visto; bello, alto e sporgente al punto giusto. Hai un culo brasiliano da pubblicità.”
    
    Poi si fece più seria:“Senti, per quello che mi hai chiesto c’è tuttavia bisogno di un cazzo; di un cazzo vero.”Mi trovai immersa nuovamente nella mia paura, con l’ormai consueta costrizione al petto e quell’affannoso smarrimento che mi faceva vacillare. Ecco quale era il problema che faceva crollare tutto. No, non potevo acconsentire. Anche se sapevo che con Francesco sarebbe finita definitivamente, non potevo acconsentire. “Lo so. Hai ragione, ma non posso farlo. Non voglio illudermi. Se lo facessi, so che in qualche modo si verrebbe a sapere e non ci sarebbero ...
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