1. Roberta


    Data: 28/06/2018, Categorie: Hardcore, Autore: antonio89x, Fonte: xHamster

    ... volte dolorosi! Spiacente, ma tu servi al mio piacere,
    
    non sono io che servo al tuo".
    
    Non so perchè abbia detto questa frase, se sperava di intimorirmi, sbagliò
    
    di grosso, perchè ottenne solo l'aumento della mia erezione.
    
    "Ti dico subito come stanno le cose, mio dolce cucciolo di uomo-oggetto. Non
    
    mi va che fai il furbetto, che godi e te ne vai. Quindi tu non godi, e te
    
    ne vai solo quando la tua voglia di godere, che resterà insoddisfatta, sarà
    
    tale da farti ritornare. Così io mi diverto di più, ad averti ai miei
    
    piedi."
    
    Mi sovrastava completamente, io steso sul divano legato, imbavagliato e con
    
    i genitali infiocchettati, lei all'impiedi, con la gamba destra sollevata
    
    per appoggiare il piede sul divano, ed offrendomi la vista di quel che
    
    aveva tra le gambe, lì davanti a me, vicinissima ma allo stesso tempo
    
    irraggiungibile.
    
    "Senza che ci speri, cucciolo, difficilmente sarai slegato prima di domani
    
    mattina, chiaro?"
    
    Pensai che avesse intenzione di farmi saltare la cena, avevo ragione.
    
    Di colpo, senza preavviso, mi prese di nuovo le gambe e me le tirò giù dal
    
    divano, poi fece altrettanto con le spalle. Mi mise giù con molta
    
    attenzione, attenta a non farmi cadere, d'altronde non avrei potuto
    
    ripararmi con le braccia da un evenutuale urto. Poi tornò alla cassettiera
    
    e prese una terza corda, me la passò dietro la schiena e attorno alle
    
    spalle, strinse e fece un bel nodo stretto, in modo da intrappolarmi ...
    ... le
    
    braccia al busto, fino ai gomiti. Ora ero completamente in trappola.
    
    L'erezione tornò a farsi sentire, e lei strinse di più il nodo del foulard
    
    che mi intrappolava i genitali, ottenendo però di darmi una piacevole
    
    sensazione di stretta, ma so che era esattamente quel che voleva. A quel
    
    punto si sedè sul divano, poggiò i piedi nudi sulla mia pancia, e si mise a
    
    leggere un libro. Quale libro? Un classico: Germinal di Emile Zolà, e si
    
    accese una sigaretta.
    
    Ah, come avrei voluto fumare, in quel momento. Ma avevo i movimenti
    
    completamente impediti, e più la guardavo fumare, più mi veniva voglia.
    
    Ogni tanto, passava un piede sopra il mio pene, controllava se fosse eretto
    
    o no. Se l'erezione era passata, iniziava a strusciare il piede, dandomi
    
    piacere, ma soprattutto voglia di provare piacere, fino a quando l'erezione
    
    non tornava. A quel punto, tornava ad appoggiarmi il piede sulla pancia. In
    
    altri momenti, passava l'altro piede sul mio petto, strusciandone la pianta
    
    sui capezzoli. Mi faceva anche oscillare il busto. Dalla posizione in cui
    
    ero, non la vedevo: il divano aveva una seduta molto larga, per cui vedevo
    
    solo dalle sue ginocchia in giù.
    
    In questi momenti arriva anche la paranoia. Era evidente che Roberta sapeva
    
    il fatto suo, in materia. Era evidente che aveva le idee chiare e che non
    
    era alle prime armi. Questo non me l'aspettavo.
    
    Proprio perchè non era alle prime armi, era stata molto attenta a non dire
    
    fin dove ...
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