-
Roberta
Data: 28/06/2018, Categorie: Hardcore, Autore: antonio89x, Fonte: xHamster
... legato." Ora camminavo lungo Circonvallazione Ostiense e pensavo a come sarei stato eventualmente legato. Mentre già mi sentivo la sensazione delle corde sulla pelle, la mente - come una scimmia sugli alberi - riprendeva a vagare tra i ricordi. Roberta mi telefonava, dimostrava interesse per me. Un interesse schietto, senza secondi fini, un interesse anche dimostrato con intraprendenza e trasmettendo di proposito di avere dolcezza e decisione, molta decisione. Così, facendo leva psicologica con la sua risoluta intenzione di conoscermi, era riuscita a convincermi ad incontrarla, e quella era l'occasione giusta. Continuavo a camminare lungo il marciapiede, incrociavo tante persone, di quelle che si possono incrociare in una grande città, e mi domandavo se potessero intuire quali fossero i miei pensieri da preda. Di questi miei pensieri e di queste mie tendenze nel vivere la sessualità, non avevo parlato a Roberta. Un po' perchè certe cose mi vergogno di dirle (ebbene sì, nella vita reale sono anche tremendamente timido), un po' per vederla "spontanea", e lasciava presagire una voglia di dominare che mi spingeva a cedere. Ero arrivato all'ingresso del bar. Indugiai un attimo, come se la timidezza prendesse il sopravvento, come se qualche remora volesse farmi tirare indietro. In certi momenti, la paranoia arriva, e sa arrivare al momento giusto. Mi feci coraggio, respirai profondamente, ed entrai, ...
... decidendo automaticamente di fare questo salto nel buio che non avevo mai fatto prima. La riconobbi subito, all'ultimo tavolo in fondo a destra, accanto alla vetrina. La riconobbi perchè era uguale a come era nelle foto che mi aveva mandato. Anche lei mi riconobbe e sorrise. Andai a sedermi, finalmente ci presentammo da vicino. Sapevamo entrambi che non eravamo lì per parlare di politica, ma per prendere un caffè assieme e conoscerci. Ma anche per punzecchiarci un po', visto il tono dei nostri ultimi scambi di mail e telefonate. Intanto ne approfittavo per osservarla meglio e farmi osservare. I suoi capelli a caschetto neri lasciavano cadere una frangetta sulla fronte, facendo ombra sugli occhi nocciola cerchiati da occhiali rettangolari con la montatura azzurra che mi facevano impazzire. Vedevo che anche lei mi osservata, a volte mordendosi il labbro inferiore mentre mi ascoltava. Ed era abbastanza furba da farmi sentire il suo interesse fisico nei miei confronti. Me lo faceva sentire in quell'inflessione di voce tenera, timida, un po' imbarazzata, dolcissima, che faceva di tutto per non farsi percepire come invadente. Insomma, dimostrava di essere quel che avevo capito che fosse, ma aveva stile e classe nel farlo, sapeva sedurre, sapeva condurre dove voleva. Se fosse stato un uomo, sarebbe stata etichettata come un play boy. Poi, molto dopo il secondo caffè, si fece seria: "Allora, sei un uomo che prende il controllo della ...