1. La Caduta, atto 1. Della depravazione di Septimo Nero, del Sacrilegio e dell’Esilio di Alexander Varus.


    Data: 05/07/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’intimità ancora sigillata dall’imene. Dursilla gemette. Accarezzò il petto villoso del fratello, scendendo poi sino al pube e al membro. Soppesò i testicoli, accarezzando il pene in modo dilettantesco. Septimo non commentò il fatto che finanche la più umile sgualdrina di Roma avrebbe saputo far di meglio.-Fratello…-, esalò la giovane quando le dita di lui presero ad accarezzarle il clito più isistentemente. Le parole divennero gemiti, la bocca aperta, gli occhi semichiusi.In piedi, Dursilla Exima assaporava di quel frutto proibito, le mani che accarezzavano goffamente la virilità e il petto del fratello. Stava godendo e lo sapeva. Le piaceva, lo bramava. Lui si chinò, leccandole seni, stomaco, pube, vulva e cosce.Dursilla lo spinse contro il suo sesso, gemendo e godendo.-Sorella… concedimi di omaggiarti con il mio sesso.-, disse lui sollevandosi dopo qualche minuto. Lei sorrise. Si distese sul tablinum, le gambe aperte e il viso ebbro di piacere, avendo avuto già un primo orgasmo.-Prendimi fratello. Fammi tua!-, esclamò lei.Lui appoggiò il pene alla vulva e spinse. Vi fu solo una breve resistenza, un gemito dolente. Poi l’imene di Dursilla Exima Nera cedette e Septimo entrò in sua sorella.
    
    In quel preciso istante, nel Tempio consacrato alla Dea Madre del Kelreas, le quattro vestali di guardia al fuoco, inginocchiate come voleva la tradizione, videro la fiamma spegnersi e morire.Non rimasero neppure le braci ardenti, neanche un tizzone. Solo cenere e legno ...
    ... semi-combusto.Le sorelle la osservarono, mute di sgomento. Sapevano cosa dovevano fare.-Invero, siamo maledette.-, mormorò quella piazzata a Ovest.-La Luce della Dea ci abbandona.-, proferì quella ad Est.-Il nostro vegliare non é servito.-, sussurrò quella a Sud.-Abbiamo fallito.-, proclamò quella a Nord.-Sventura! Sventura e perdizione su di noi!-, esclamarono tutte assieme estraendo i pugnali a foglia d’ulivo, -Sventura e perdizione su di noi, non sulla nostra gente, o Dea! Possa tu accogliere il nostro sacrificio espiatore!-.Detto ciò, si pugnalarono, morendo. Fino all’ultimo, le sorelle sperarono, implorarono che la fiamma riprendesse ad avvampare. Morirono nella disperazione, abbandonate dalla Dea.La fiamma non riapparve.
    
    Socrax irruppe nel palazzo imperiale scansando diplomatici, ancelle e guardie. Giunto dinnanzi alle camere imperiali aveva il fiato corto. Sentiva qualcosa. Gemiti?-Fermo!-, esclamarono le Guardie Palatine. Socrax scosse il capo.-Fatemi passare! Per il fato dell’Impero!-, esclamò a sua volta.Una delle guardie fece per attaccarlo vedendolo avanzare. Socrax semplicemente colpì alla gola.La guardia si afflosciò tossendo. L’altro perse un istante. Il colpo alla mascella lo mise k.o.Socrax aveva praticato per tutta la sua vita le arti del combattimento, pur non fregiandosene mai.Aveva inflitto colpi non letali, le guardie si sarebbero riprese. E lui avrebbe scontato la sua pena.Quel che importava ora era essere ancora in tempo.Entrò. E ammutolì. Riconobbe la toga ...
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