La Caduta, atto 1. Della depravazione di Septimo Nero, del Sacrilegio e dell’Esilio di Alexander Varus.
Data: 05/07/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
Invero, quella mattina fu una come tante: su Roma il sole brillava alto nel libero cielo ed invero non pochi lo ritennero segno fausto. Chiamatemi pazzo, ma io, fissando l’orbe di Helion che benediva la terra con i suoi raggi, pensai il contrario.Un segno funesto, pensai. Pessimi e terribili presentimenti mi squassavano l’animo.La capitale era fiorente e a migliaia percorrevano le vie. Filosofi, conestabili, sacerdoti e privati cittadini. Il mercato era invero ben rifornito e giungevano notizie che la Decima Legio Arditas avesse trionfato sulle forze di Aristarda Nera nella Hiberia Inferior. All’epoca, io ero uno studioso, figlio di Licanei e ligio alle tradizioni antiche seguivo gli insegnamenti di Socrax, sommo fra i sapienti e precettore dello stesso Imperator in Roma, Septimo Nero.Questi era il primo, e il legittimo, tra i pretendenti all’Imperiale Trono.Invero, egli era uomo licenzioso e spietato ma dal brillante acume militare, lo dimostrava la scelta di fare legati uomini di merito e non parenti di sangue.La guerra civile che attanagliava l’Impero di Roma, che vedeva le moltitudini in balia dei capricci di signori della guerra, era ormai inoltrata. Si sapeva di rivolte in Numisia, Cilicia, Hiberia e si vociferava in mille altri luoghi. Tuttavia, nonostante il conflitto interno, i confini erano ben sicuri e nessun barbaro invasore era riuscito a sfondare il limites, penetrando nel sacro territorio imperiale.
Quel giorno, mi recai alla Curia Senatoriale. Ivi, i ...
... Senatori, di porpora ammantanti, tenevano consiglio e l’Imperator sottoponeva loro leggi e decisioni. Invero, il potere del Senato era molto diminuito, dacché l’esercito ora eleggeva coloro che riteneva degni del lauro imperiale.Il Senato, un tempo rispettata guida e concilio di saggi venerandi, si rivelava ora inutile orpello.Arrivai a riunione già iniziata, riuscendo a entrare.All’interno, tra schermi ololitix e diverse notevoli tecnologie da tempo recuperate dalla perduta Licanes, l’Imperator ascoltava i rapporti dei suoi generali.-Nobile Imperator! Aureliano Velisefrio, Legato della Quinta Legio Justitia é morto durante la battaglia di Briziate. L’Hiberia Tarragonensis non é più degli insorti.-, disse il Legato Proserpio Rufio. Questi era un uomo altero e volitivo, il viso affilato e gli occhi grigi penetranti.Era anche uno degli strateghi scelti dall’Imperator in persona.-Abbiamo catturato circa duemila prigionieri, mio signore. Si rimettono al mio giudizio, ed io al vostro.-, detto ciò, il Legato chinò il capo, in attesa.Io sapevo bene che Septimo era uomo crudele ma pragmatico e ben capivo come sarebbe finita.-Invero, siano essi giustiziati e i loro corpi esposti sulle principali vie dell’Hiberia Tarragonensis!-, esclamò Septimo, la voce tonante malgrado il fisico magro e gli occhi spiritati, -Così che sia chiaro: nessuno, nessuno mai avrà pietà o perdono per aver sfidato l’Imperator!-.Proserpio annuì, fece il saluto imperiale portando il pugno chiuso al petto e infine ...