1. La Caduta, atto 1. Della depravazione di Septimo Nero, del Sacrilegio e dell’Esilio di Alexander Varus.


    Data: 05/07/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... aerei.-Davvero, Alexander. Vattene. Qui forse credi vi siano onore e tradizione ma tutto questo sprofonderà nel baratro. I barbari si riprenderanno queste terre. Vattene prima che accada.-, disse Socrax. Ora anche lui versava lacrime. Si asciugò gli occhi nella toga.-Siamo condannati! Abbiamo disatteso il mandato del cielo, e ora pagheremo il prezzo della nostra disobbediente arroganza…-, Socrax si guardò attorno, -Invero io non riesco a riconoscere la gloria di Licanes e la nobiltà di valori dei nostri avi nel nostro presente.-, mormorò.Io lo scossi per le spalle, -Maestro… ti prego, torna in te. Non disonorarti oltre!-.-E cosa importa? Il buono in mezzo al male non può certo convertire tanta iniquità in giustizia, no?-, chiese Socrax con ironia decisamente tagliente.-Ma maestro… tu stesso hai detto che i Monaci Zen-Shura insegnavano l’importanza di distaccarsi da sé e dal mondo, accettando l’inevitabilità del fato.-, sussurrai io.-Sì, ma c’é un limite! Secondo te perché hanno abbandonato l’Impero?-, chiese.Non risposi. Sapevo bene che quell’esodo, avvenuto all’inizio della Grande Tribolazione era stato un presagio funestissimo da tutti temuto e per lungo tempo lo stesso Septimo aveva fatto digiuno e implorato perdono agli Déi, per poi decidere di non curarsi del loro giudizio. Eppure, quello stesso giorno, Nimandeo Feral fu eletto Imperator dalle sue armate.-Se ne sono andati perché sapevano cosa sarebbe accaduto. Se sei saggio, anche tu lascerai l’Impero. Ti prego, ...
    ... Alexander, promettimi che ricorderai le mie parole.-, disse Socrax mentre il Locomotor (un trasporto pubblico adibito a trasportare fino a quaranta persone) atterrava poco distante. Scese della folla. Io notai che molti guardavano Socrax. Era noto e amato.-Maestro… tu cosa farai?-, chiesi mentre lo accompagnavo sino al trasporto.-Ciò che devo fare. Pregherò gli Déi perché ci concedano la clemenza che l’Imperator sembra aver scordato.-, rispose lui.-Comprendo, magister.-, disse usando un titolo antico e onorifico, -Possa tu trovare pace.-.-Anche tu, Alexander. Possano gli dei serbarti e che Gnosis non ti neghi mai i suoi doni.-, detto ciò, Socrax voltò le spalle e salì sul Locomotor.Fu l’ultima volta che parlammo da cittadini di Roma.
    
    (Manco dell’esperienza diretta per descrivere quanto accadde dopo ma ho ricostruito i fatti secondo coscienza. Possa Gnosis perdonare il mio probabile errore e la mia sicura arroganza).
    
    Septimo Nero ascoltò quanto disse il Senato, prese decisioni, tornò a palazzo.Il Palazzo Palatino era edificato su uno dei colli che circondavano la città ed era il più bell’edificio di tutto l’Impero. Architetti e specialisti erano giunti da tutto il territorio imperiale e oltre per portarvi la loro arte e contribuire a quella mirabile opera. Marmi e graniti erano di prima qualità.Soavi diffusori sonori cantavano inni sacri alla Dea delle Amazzoni del Kelreas, sposa di Amon Zeus, Re degli Déi di Licanes. Incensi bruciavano. L’Imperator diede ordine che gli inni ...
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