Tua…(Capitolo 7)
Data: 25/06/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu
... andare al bar senza rimettersi il copricostume, e questo mi eccita molto. Rischio di avere un’altra erezione. Arrivati alla passerella ci mettiamo le ciabatte. “Non pensavo saresti veramente venuta al bar così”, le dico. “Perchè non dovrei? Che c’è di male? Sono solo un paio di tette”, commenta lei, iniziando a sculettare. “Sono le tue…no, sono le mie tette. Perchè mi appartengono. E sono tette che tutti vorrebbero”, le dico. Si ferma nel bel mezzo della passerella, sulla duna che separa la spiaggia dal bar. Si gira. Prende la mia mano e se la porta sul seno, stringendo la sua sulla mia per farmi palpare forte il suo seno. “Esatto, sono tue. Come ogni parte di me”, mi dice. Poi tenendomi per mano riprende a camminare. Arriviamo al bar. É pieno di gente, molti sono in piedi in giro per il giardinetto. “Che ti prendi?”, chiedo a Jay. “Una birra, ti va?”, risponde lei. “Corona? Due?”, le dico. Mi trattiene. Si gira. Mi da un bacio sul collo. “Goditi lo spettacolo”, mi sussurra, e mi lascia sul posto, buttandosi tra la folla. La vedo sculettare tra la gente, vedo diversi ragazzi urtarla di proposito, in molti le guardano il seno, tanti commentano con gli amici, ma lei punta dritta verso il bancone del bar. La vedo chiedere le due birre. Il barista le tiene gli occhi puntati addosso. I ragazzi in fila dietro di lei fanno gesti commentando il suo fondoschiena. Pensare che lei stia facendo tutto questo per me, per farsi desiderare, mi fa sentire sempre più fortunato e terribilmente ...
... eccitato. Temo che, una volta a casa, riuscirò a scoparla giusto per pochi secondi, prima di venire. Sono troppo su di giri. Jay ha preso le due birre, Ne tiene una per mano, ha borsello e cellulare sotto il braccio. Cerca di districarsi in mezzo alla gente, sollevando spesso il braccio che può sollevare. Le sue tette sono sempre più esposte. Passa vicino al tavolo da biliardo, dove ci sono dei ragazzi che stanno giocando. Uno di loro la urta con la mazza durante un tiro. Lei si gira. La vedo parlare col ragazzo, sorride. Poi il ragazzo arrossisce, i suoi amici sembrano sorpresi, Jay divertita. Mi raggiunge, con un sorriso irresistibile. Nel frattempo ho trovato un paio di sgabelli liberi nel giardinetto. Jay si mette seduta vicino a me, mi porge una birra, facciamo toccare le bottiglie e iniziamo a bere. “Che? Perchè sorridi così?”, le chiedo. “Sono divertita”, mi risponde. “Per?”, chiedo ancora. “Vederti. Vederti così eccitato da non poterne più. Sono più bagnata di prima, sai?”, mi dice. “Ah. E quindi non sei divertita per i ragazzi del tavolo da biliardo?”, insisto. Ora sono proprio curioso di sentire il suo racconto. Ride. “Beh, mi ha urtata di proposito, se l’è meritata”, risponde. “Meritata…cosa?”, incalzo io. “La risposta. Mi ha chiesto scusa per avermi urtata, poi mi ha invitata a giocare con lui, gli ho detto che non so giocare, ha insistito. Voleva insegnarmi”, inizia a raccontarmi. “E tu?”, chiedo. “E io gli ho detto che c’eri tu ad attendermi…e che sono abituata ...