1. Il ragazzo diverso


    Data: 23/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    ... nemmeno così vasta.
    
    A cena eravamo visibilmente emozionati. Fummo discreti malgrado il desiderio ci attanagliasse. Mangiammo poco o nulla, chiedemmo il conto e andammo a casa sua.
    
    Abitava non lontano dai colli romani. Un appartamento strutturalmente bello, con un terrazzo spoglio, senza fiori o piante di alcun genere. L’intera casa, in realtà, era priva di gioia. Poche foto dei suoi figli che non vedeva più, nessun quadro, mobili scuri e senza identità. Pochi libri, un televisore enorme incastrato nel muro. Come se mi avesse letto nel pensiero, Giancarlo disse:
    
    “Lo so, dovrei curare un po’ di più l’arredamento”.
    
    Annuii sorridendo.
    
    Ci baciammo con passione. Iniziammo a sfiorarci senza fretta. Annusavo il suo collo, mi perdevo nel suo odore. Nel mentre, lui mi accarezzava con i suoi palmi ruvidi, ma capaci di un’inaspettata delicatezza. La mano destra infilata tra la mia schiena e la camicia, percorreva la mia spina dorsale facendomi sussultare.
    
    Gli prendevo la testa tra le mani e lo baciavo. La radio passava vecchi pezzi blues. Avevo dimenticato dove mi trovassi, microscopiche scosse elettriche mi attraversavano. Una sensazione meravigliosa che si originava da tutto il corpo trovando il suo parossismo laddove Giancarlo mi baciava, mi toccava.
    
    Li, sul divano, ci togliemmo i vestiti con lentezza. Strusciai il mio corpo esile contro il suo. Sentivo i peli del suo petto contro la mia pelle e lo attiravo a me. Attimi eterni dedicati alla scoperta dei nostri ...
    ... corpi. Centimetro dopo centimetro, carezza dopo carezza, bacio dopo bacio. Annusavo i suoi odori, assorbivo i suoi desideri. Il corpo suo era carico della stessa materia che mi animava; il desiderio. Potevo sentire il sangue fluire velocemente nelle sue vene toccando qualunque parte del suo corpo.
    
    Avevo sempre temuto il momento in cui avrei perso la verginità, ma fu tutto cosi naturale, come se lo avessi sempre fatto. Mi toccò il cazzo come mai nessuno aveva fatto. Nemmeno io ricordavo di sapermi toccare con la stessa destreza. Quando vi appoggiò le labbra, volai in paradiso. Avevo voglia di esplodere, ma, nel contempo, il mio desiderio si intrecciava con quello, altrettanto forte, di dargli piacere.
    
    Ci ritrovammo a terra, sul tappeto, il mio membro nella sua bocca, il suo nel mio. Ogni suo tremito mi penetrava il cervello. La mia lingua si muoveva al ritmo della sua eccitazione, lo avvolgevo cercando di procurargli piacere e di ricavarne. Un cerchio perfetto in cui ci perdemmo tutti e due venendoci in bocca contemporaneamente.
    
    Rimanemmo sul tappeto a lungo. Prima di riavvicinarci ravvivando i nostri desideri. Ben presto, il mio pene riacquistò vigore, il mio sangue riprese a scorrere all’impazzata, a facemmo l’amore.
    
    Lui mi prese dolcemente. Ero in ginocchio, le gambe aperte. Il mio ano, molto stretto, si chiudeva per paura di quella pratica sconosciuta. Giancarlo mi leccò a lungo, infilandoci il dito e masturbandomi con delicatezza, così mi rilassai e lo accolsi in ...
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