Il ragazzo diverso
Data: 23/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
Il ragazzo diverso
Sono diverso. Diverso nella diversità. Una specie di Matrioska. Una bambola dentro l’atra all’infinito. Sono nero ed omosessuale. La fusione, in un solo corpo, di due diverse categorie oggetti del disprezzo di molti, il che fa di me una sorta di paria. Uno che cammina su una corda tesa su un burrone aperto sul niente... borderline sempre.
Lasciata la mia famiglia a diciassette anni, la mia vita prese una direzione che non mi sarei mai aspettato. I miei mi buttarono fuori quando ebbero la conferma che fossi omosessuale. Per i miei atteggiamenti, i miei modi, fu una cosa evidente sin da quando ero adolescente Ma la mia famiglia, musulmana e bigotta non voleva accettarlo. In Senegal mio padre mi fece anche portare dai marabouts per eradicare quella che era considerata una malattia dal mio corpo.
A causa del profondo rispetto che nonostante tutto nutrivo per loro, rispetto che é uno degli elementi fondanti della tradizione e della cultura africana, cercavo di evitar loro il trauma che gli avrei procurato svelando la verità. E la verità era che mi attraevano gli uomini... lo sapevo, lo sentivo, era in me da sempre. Ero una donna intrappolata in un corpo maschile, una principessa con l’armatura da guerriero, una farfalla travestita da drago. Non sentivo le mie vesti appartenermi e mi sentivo incompreso dalla società in cui vivevo. Nato e cresciuto a Bolzano, consideravo, a giusto titolo, l’Italia come il mio Paese, anche perché in quello dei miei ...
... genitori, quello che ero, omosessuale, rappresentava un reato punibile con la morte. Ogni volta però che vi facevo ritorno, mi lasciavo affascinare dalla vivacità della gente, dai colori, dalle voci. Ma la verità é che non ero null’altro che un turista che si lascia temporaneamente conquistare dal folclore locale pur se li era la mia origine. Sapevo che era una permanenza temporanea, che sarei tornato a casa, a scuola, dai miei amici. Amici ne avevo pochi a dire il vero, quelli con cui avevo legato di più erano Davide e Michele. Dopo già molto tempo che ci conoscevamo, scoprii che anche Davide era omosessuale. Per molto tempo aveva vissuto nell’ombra la sua condizione, fece coming out solo una volta laureato e economicamente indipendente. Era l’unico modo per allontanarsi dalla famiglia che non lo avrebbe accettato senza rimanere per strada; aspettare. Davide aveva aspettato una vita subendo i natale in cui i parenti gli chiedevano puntualmente se avesse conosciuto una fidanzata e quando si sarebbe dato da fare. La sua famiglia non lo avrebbe compreso a Davide aveva avuto l’intelligenza di comprenderlo vivendo una vita falsa ed ipocrito aspettando solo il momento in cui sarebbe stato autonomo. Poco dopo la laurea, difatti, si trasferì in Svizzera e si sposò con un uomo. Michele era patologicamente timido invece. E come tale, si accontentava di ciò che era alla sua portata; nella fattispecie , di noi. Etereosessuale ma troppo timido per tentare un approccio con una donna, non alla ...