1. Poteri 1


    Data: 20/06/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... tutte le strutture produttive; conoscevo la sua opinione sullo zio, dal quale stentava a tenere le distanze, perché l’altro faceva conto sul senso particolare che aveva della ‘famiglia’ e accettava con pazienza l’ostilità del nipote troppo legato a principi morali, assunti dal padre, suo fratello, e si rifiutava di entrare nella ‘cupola’ dove avrebbe avuto posto di diritto.
    
    Gli dissi fuori dai denti che il suo rigore aveva come unica conseguenza che fossimo dei reietti, guardati come poveracci dall’elite della città, eterni assenti dalle pubbliche manifestazioni; non gli nascosi che ritenevo quella condizione inaccettabile e che ne attribuivo la responsabilità ad una sua ingiustificabile prevenzione contro tutta una parte della cittadinanza che quelle condizioni viveva e alimentava.
    
    Fu il primo litigio che si scatenava tra noi; non vi diedi peso, per la scarsa rilevanza del tema e perché subito dopo, a letto, ci conciliammo in un amplesso che ricordammo volentieri per molto tempo; il rancore cominciò a logorarmi dall’interno; per la prima volta, nella mia vita, ero costretta a tenere chiuso in me un desidero inespresso, uno dei miei tanti capricci; questo non giovava al mio umore e cominciò la lenta erosione del nostro rapporto.
    
    Erano passati ormai dieci anni dal matrimonio e io sentivo sempre più stretto il ruolo di moglie attenta e fedele, che si limita a spendere quel che il marito guadagna senza potermi permettere quel lusso dell’esibizione che le amiche ...
    ... sfoggiavano sempre e che a me era inibito dalla ritrosia di mio marito ad accettare inviti a pubbliche manifestazioni, anche se dappertutto era ritenuto ed ammirato come un validissimo professionista.
    
    La sua scelta predominante era starsene con la figlia sulle ginocchia a studiare aritmetica e geografia come non esistesse il mondo circostante; era da fare rabbia la passione smodata, persino fisica, che si toccava con mano tra loro due, uno lo specchio dell’altra, capaci di pensare in sintonia, di rubarsi le parole e le idee, due perfetti innamorati capaci di guardarsi negli occhi e cancellare il mondo intorno; a maggior ragione, mi sentivo tagliata fuori e umiliata.
    
    Decisi che toccava a me rompere quell’equilibrio sfavorevole e feci in modo da farmi invitare ad una festa nel salone principale del comune da un amico di mio marito, un giovane avvocato assai promettente che avevo incrociato una volta con Serse e che era stato immediatamente largo di complimenti e di attenzione, appunto quello che mi mancava da mio marito; comunicai semplicemente a lui che sarei andata alla festa col suo amico e lo lasciavo a godersi la figlia.
    
    Da qualche parte, nel cervello, si affacciò l’idea che stessi per scatenare una valanga; la respinsi via e riesumai il costume di seguire i miei capricci incurante del mondo; mi preparai al meglio della mia indiscussa bellezza e la sera della festa mi presentai al mio nuovo cicisbeo con l’atteggiamento più provocatorio e affascinante di cui ero capace; ...
«1...345...9»