1. Poteri 1


    Data: 20/06/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... decisamente azzurro; ma la mia natura non era cambiata e sapevamo entrambi che qualcosa rischiava di intervenire a rompere l’idillio
    
    Provare una volta a lavorare, fu uno dei tanti capricci che mi passarono per la testa e che non ressi a lungo; per orgoglio, non accettai di essere una delle tante impiegate nello studio di mio marito e mi cercai un’occupazione; trovai solo un posto da commessa; dopo due settimane di massacro alla cassa, mi resi conto che la misera paga valeva forse uno dei rossetti che la carta di credito di mio marito mi consentiva senza limiti; con la disinvoltura di sempre, rinunciai per stare a casa.
    
    Non pensai neppure per errore di dedicarmi a nostra figlia; la donna di servizio poteva benissimo occuparsene e mio marito tendeva a restare in casa quanto tempo poteva, per essere lui ad accudirla, cambiarla, farle il bagnetto, insomma coccolarla come una volta faceva con me e come ancora reclamavo di essere adorata, lamentandomi apertamente della preferenza che adesso accordava a nostra figlia.
    
    Serse aveva dedicato ormai la sua esistenza alla bambina e cercava di vivere con lei quasi in simbiosi; le ore di maggiore intensità tra noi rimanevano quelle dedicate al sesso che praticava comunque col massimo entusiasmo, mettendo nei rapporti un amore che sicuramente sarebbe risultato assai invidiabile a qualunque donna al mondo ma che io vedevo sempre annientato dall’affetto che dedicava la piccola Miriam.
    
    In questa condizione, nacque un tacito ...
    ... rancore contro mio marito che, a mio avviso, si dedicava troppo al lavoro e a nostra figlia, troppo poco a me e ai miei capricci; passarono i primi anni del matrimonio; la situazione peggiorò quando la bambina andò a scuola; punti fermi della giornata di Serse diventarono accompagnarla, prima di recarsi in ufficio; lavorare anche il pomeriggio, andarla a prendere all’uscita e sedere con lei a compitare, disegnare e apprendere i rudimenti della cultura.
    
    Col trascorrere del tempo, cominciai e sentire sempre più pressante l’esigenza di un modo diverso di affrontare la vita e la società; mi faceva rabbia trovarmi dal parrucchiere e vedere intorno a me signore meno belle, con mariti meno ricchi e potenti del mio, parlare diffusamente delle serate trascorse in cene pubbliche, cerimonie ufficiali e manifestazioni varie in cui sfoggiare le acconciature, gli abiti, insomma una bellezza sicuramente inferire alla mia.
    
    Ne chiesi conto a Serse, che mi oppose il suo punto di vista, il rifiuto di un’apparenza vuota che nascondeva ben altre miserie morali d anche civili, poiché la ricchezza che molte vantavano era legata al malaffare; il presunto potere era il riflesso di ben altre direttive; poiché non ero proprio ignorante, gli chiesi quanto c’entrasse il fratello di suo padre, il ‘don Gerardo’ temuto e rispettato al paese come somma autorità.
    
    Come era facile aspettarsi, mi impose di non parlare di ‘zio Gerardo’, il cui potere inquinante rischiava di arrivare fino in città e permeare ...
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