1. Il cazzo piccolo 1


    Data: 02/04/2022, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... ancora, forse poteva accontentarsi e rinunciare a scoparmi a pelle nella figa, eventualità troppo pericolosa per me; misi nel pompino tutte le mie conoscenze ed abilità; riuscii comunque a farlo sborrare ancora in bocca.
    
    Mentre lui si abbandonava al riposo, dopo tre sborrate, mi mossi per vestirmi; mi bloccò.
    
    “Dove vai, non ho ancora finito con te!”
    
    “Che cazzo vuoi ancor per una lurida borsetta?”
    
    “Non ti sei fatta ancora chiavare in figa!”
    
    “Ti ho detto che se sborri dentro ti ammazzo, mi hai capito?”
    
    Non mi rispose e mi sbatté sul letto violentemente; mi spinse indietro i piedi, sollevando e allargando le ginocchia, finché fui completamente scosciata; si inginocchiò, appoggiò la cappella alla figa e spinse; sentiti con grande piacere il cazzo percorrere il canale vaginale ed urtare la testa dell’utero; era dalla scopata nel giardino che non ricordavo quella sensazione; il piacere mi bruciò la volontà e mi abbandonai alla libidine.
    
    Mi montò a lungo ed io mi godetti ogni passaggio del cazzo in figa; mi fece rotolare più volte su un fianco, alzandomi le cosce alternativamente, per infilarmi sempre più in fondo; mi fece ruotare sul ventre scopandomi in figa, ma dal ...
    ... culo; non contai più gli orgasmi e mi sentivo felice di avere finalmente una mazza dura che mi riempiva come si deve; ad un tratto, sentii che grugniva come un maiale, che colpiva sempre più forte ed avvenne quello che non doveva e che temevo.
    
    Un fiume di sborra mi si scaricò in figa; mi ritrassi spaventata sperando di impedire che l’intero flusso finisse nell’utero; corsi in bagno e mi lavai con la doccetta fin dentro la vagina, forse fino all’utero; lui cercava di scusarsi ridendo, dicendo che in fondo era nell’umano ordine delle cose, che chi va per mare prende quei pesci; cieca d’ira, presi un posacenere di cristallo da un mobiletto e glielo scagliai; lo colsi in piena fronte; si abbatté sul letto sanguinante.
    
    A quel punto ero proprio nella merda, se l’avevo ucciso; ma il polso batteva; era solo svenuto; in preda al panico totale, mi rivestii, presi la maledetta borsetta e scappai via spaventata; rientrata a casa, nascosi la causa della mia rovina in un armadio, andai in bagno, mi fermai sotto la doccia un tempo interminabile, quasi sperassi di lavare le ultime ore; mi vestii di tutto punto e gettai nella spazzatura del cortile i vestiti che avevo nella mia performance mattutina. 
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