1. Il cazzo piccolo 1


    Data: 02/04/2022, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Quando scelsi di mettermi con Paolo, non avevo molti grilli per la testa; non mi ci volle molto a rendermi conto che, col suo cazzetto tra i dieci e i dodici centimetri, non era certo l’ideale per farsi grandi scopate; ma nei primi tempi non mi preoccupavo più di tanto e mi compensavano le dolci tenerezze che mi riservava, le lunghissime leccate con le quali mi mandava in paradiso e riusciva a farmi dimenticare che le sue penetrazioni mi solleticavano il canale vaginale più o meno per qualche centimetro.
    
    Peggio ancora, durava solo per qualche minuto, perché aveva anche l’orgasmo veloce ed improvviso; quando gli offrii il culo, a malapena sentii il cazzo che mi riempiva il canale rettale; mi fece godere, anche molto, perché contemporaneamente mi titillava il clitoride, con le mani, e riuscì a farmi avere alcuni orgasmi anche forti; comunque, non mi ponevo ancora molti problemi e mi accontentavo del piacere che mi offriva.
    
    Quando incontrai Antonio e mi invitò a ballare, la mazza che mi piantò contro la figa, da sopra i vestiti, mi fece andare in palla e, per la prima volta, avvertii un desiderio pulsante che mi fece sborrare in piedi, in mezzo alla sala, davanti a tutti, ancora tutta vestita; quando mi invitò ad uscire con lui in giardino, sapevo esattamente quello che mi avrebbe proposto; non mi rifiutai e sentii che la figa reclamava una scopata lunga e dura.
    
    Nel chiostro che circondava il giardino col pozzo al centro non c’era molta luce; non impiegò molto a ...
    ... portarmi nell’angolo più buio, mi abbracciò e mi baciò con una passione che non avevo mai conosciuto; la sua lingua mi esplorava tutta, non con la dolcezza con cui Paolo mi carezzava la cavità orale, ma con la violenza di un cazzo che mi arrivava fino alle tonsille; allungai la mano, gli presi il cazzo e lo sentii finalmente, grosso come lo desideravo, che mi riempiva anima, cuore, mano e figa insieme.
    
    Quando la sua mano sollevò la falda della gonna, attesi con ansia che arrivasse al perizoma; scoperto che solo un filo di stoffa copriva la figa, non esitò e due sue dita entrarono in vagina; mi riempivano quasi più del cazzo del mio compagno; esplosi immediatamente e inondai la sua mano della mia sborrata; si portò la mano alla bocca e leccò tutto amorosamente; poi mi passò le dita bagnate dai miei umori e leccai con gusto.
    
    Mi fece abbassare sulle ginocchia; mi accosciai davanti alla sua mazza, aprii la cerniera e tirai fuori un randello di venti centimetri che mi impressionò per la grossezza, da lattina; lo leccai in punta e sentii immediatamente il sapore di un signor cazzo che mi mandò in visibilio; me lo feci scivolare sul palato, guidandolo con la lingua, e la cappella superò l’ugola e mi invase la gola provocandomi un principio di soffocamento.
    
    Finalmente avevo tra le mani un cazzo degno di questo nome e me lo gustai con gioia, succhiando con tutta l’anima; godevo molto a sentirlo andare avanti e indietro nella bocca, quasi provocandomi conati di vomito; lui ...
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