1. Il cazzo piccolo 1


    Data: 02/04/2022, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... di sempre ed uscii dal bagno perfettamente in tiro, mi vestii con cura e andai fuori per le solite incombenze.
    
    La prima sorpresa la ebbi quando provai a pagare con la carta di credito un paio di scarpe che mi ero regalata, forse in onore alle corna che avevo fatto all’imbecille; la carta fu respinta perché non più attiva; chiamai Paolo al cellulare ma la chiamata fu bloccata; provai al numero dell’ufficio; una cortese segretaria, quando dissi chi ero, mi rispose che il dottore era fuori stanza; cominciai a temere di avere fatto una cazzata, non tanto a farmi scopare, ma a tacerlo.
    
    Sapevo, perché me l’aveva detto con chiarezza, che non avrebbe fatto pesare un capriccio, un errore, una scopata sbagliata; ma non avrebbe sopportato il tradimento, la mancanza di comunicazione, l’infedeltà; decisi che potevo tentare di rimediare parlandogliene dopo, appena ci fossimo trovati faccia a faccia; rinunciai alle scarpe nuove e tornai a casa, per preparare il pranzo preferito; forse potevo prenderlo per la gola e addolcire almeno la confessione.
    
    Partii col piede sbagliato, nonostante i buoni propositi formulati mentre lo aspettavo; mentre mangiavamo gli chiesi come mai mi fosse stata bloccata la carta di credito, perché la mia chiamata era stata respinta e come mai la segretaria era stata così scortese; mi fece notare che erano tutti segnali precisi che avevo commesso un errore assai grave di slealtà, che avrei pagato quell’errore quanto meno con una limitazione della ...
    ... disponibilità su di lui e sul suo patrimonio.
    
    Solo a quel punto, e con una certa arroganza, gli accennai alla scopata che mi ero fatta; non obiettò niente; mi avvertì solo che se fossi ricaduta in errore avrei pagato salato tutto il conto; con un rigurgito di buonsenso, cercai di rimediare diventando all’improvviso cucciolona e carezzevole, gli feci moine e carezze, lo condussi alla camera e lo spinsi sul letto; mi gettai su lui, completamente vestiti tutti e due.
    
    Ignorando il suo rifiuto più che evidente, aprii il pantalone, tirai fuori il cazzo e glielo succhiai a lungo finché non resse e mi sborrò in bocca; mi stesi stanca accanto a lui e presi la sua mano per portarla su di me; mi seguì passivamente; poi si attivò, quando scoprii il ventre e appoggiai la mano direttamente sulla figa nuda, infilò un dito e mi masturbò; poiché mi conosceva benissimo, mi fece esplodere in un orgasmo violento; non ci eravamo mossi dalla posizione supina in cui eravamo.
    
    Si alzò ed uscì dalla camera; lo inseguii quasi e lo costrinsi a sedersi al tavolo della cucina.
    
    “Se vuoi iniziare una guerra per una scopata, dimmelo, posso anche andarmene!”
    
    Si disegnò sul suo viso un sorriso sornione che odiavo; era quello che tirava fuori quando voleva dire al’interlocutore che era un povero cretino e non capiva niente; ero sul punto di scattare ma mi prevenne.
    
    “Dove andresti? Cosa faresti? Con chi te ne andresti?”
    
    Rimasi bruciata dalla considerazione; non avevo un mestiere, non avevo un lavoro, ...
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