Il cazzo piccolo 1
Data: 02/04/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... avevo vissuto alle sue spalle gli ultimi anni; non avevo un amante in grado di proporsi come alternativa a lui; scattò ancora l’orgoglio che mi stava distruggendo.
“Mi trovo un lavoro e ti lascio alla tua protervia e al tuo cazzo inesistente!”
Il movimento delle mascelle mi disse che era sul punto di scoppiare; stavo rischiando una reazione imprevedibile; respirò a fondo, si calmò e divenne pacato, anzi gelido; attivò il tablet e scelse un sito; me lo indicò; era quello di un bordello di lusso.
“E’ il meglio che ti posso proporre, se vuoi, posso raccomandarti alla tenutaria che è mia amica; troverai cazzi di tutte le forme e dimensioni; non dovrai accontentarti del mio né prendere quello che ti capita in un giardino anonimo … “
“Eri tu, l’altra sera?”
“Una scopata non fa danno; la slealtà uccide la fiducia; non provo più niente per una bugiarda volgare e stupida.”
“Aspetta, Paolo; perdonami; ho detto una stupida frase terribile; sai bene che non lo penso; sono anni che sto bene con te, indipendentemente dalle dimensioni del cazzo; mi sono presa una libertà che so che puoi e vuoi perdonare; ho sbagliato a tacere quando dovevo parlare; vuoi e puoi fermare un attimo la vendetta ed aspettare che ci calmiamo?”
“So che per anni l’amore ti ha fatto superare il problema delle dimensioni; so che è stata una leggerezza di una sera; ma sei stata sleale e questo diventa il ciclone che abbatte tutto; se vuoi, sei in grado di ricostruire; per il momento non mi fido e ...
... non ti vivo con l’amore che ho sempre provato; riparliamone quando saremo più sereni … Una sola cosa devo raccomandartela; non aggiungere danno a danno; finora la lacerazione è solo difficile da riparare; se aggiungi errori o cattiverie, è finita.”
Non poteva essere più chiaro; per qualche tempo, tenni bene a mente quello che ci eravamo detti e cercai di aderire il più possibile al modello che io stessa gli avevo fornito della nostra convivenza; mi pesava moltissimo non avere più la disponibilità di spendere a piacimento; l’unica possibilità che mi lasciò fu il bancomat col quale potevo accede a somme limitate ogni giorno e dovevo usarlo soprattutto per le spese di casa; cominciai a guardare con cupidigia le vetrine delle novità.
La volta che nella vetrina del negozio dove non avevo potuto comprare le scarpe comparve una borsetta meravigliosa, la tentazione mi aggredì violenta; ma, a conti fatti, il limite di spesa del bancomat non mi consentiva di soddisfare la mia voglia; un tale che mi stava seguendo da un po’ mi si accostò mentre sbavavo sull’oggetto sognato e, provocatoriamente, mi chiese cosa mi facesse sbavare come una bambina; gli indicai la borsa.
“Se te la regalassi … ?”
“Perché?”
“Perché sei bella, mi piaci e potresti ringraziarmi a casa mia, abito qui vicino … “
Il diavolo tentatore ebbe la meglio; neppure mi accorgevo che stavo prostituendomi in cambio di una borsetta; quanto meno, avrei dovuto giustificarla con Paolo e non avrei avuto scampo; ma ...