M’s story. Capitolo 1. L’esame
Data: 01/04/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... ginocchio davanti ai suoi padroni”. “E’ giusto che M. faccia loro da poggiapiedi” E lei: “E’ giusto che M. faccia loro da poggiapiedi” “E’ giusto che M. stia in ginocchio davanti a chiunque” E lei: “E’ giusto che M. stia in ginocchio davanti a chiunque”
Era seria. Si stava davvero applicando a pensare quello che diceva, non sorrideva più. Sembrava di natura davvero docile. “Cosa hai provato?” Silenzio. Era diventata rossissima.
“Ho capito cosa hai provato. E credo che l’abbia capito anche tu”. Abbassò lo sguardo di nuovo. Era visibilmente in lotta con se stessa. Non voleva accettare quello che stava intuendo. Non voleva accettarsi.
“Comincio a pensare che Luigi abbia saputo capire più cose di te che tutti quelli a cui sei stata fidanzata in questi anni”. Restava zitta, ma i capezzoli le erano diventati durissimi.
“Tu lo capisci adesso perché ti ha chiesto di venire da me?”. Silenzio ancora. Non volevo infierire, dovevo andarci piano. Forse mi era capitato un fiore raro e delicatissimo: bastava niente a sciuparla.
“Sii sincera adesso: ti sei mai sentita inferiore?”. Silenzio. “Adesso basta – alzai volutamente la voce – rispondi!” “Sì”. “Sì cosa?” “Sì, mi sono sempre sentita inferiore a tutti, signore”. “Perché?” “Non lo so… Penso di non essere abbastanza carina, di non essere molto intelligente, di non essere mai all’altezza di nulla… io… sono tanto insicura”.
Forse avevo di fronte una schiava nata. Bastava che lo accettasse razionalmente. Sembrava ...
... sensibilissima, sarebbe bastato un nulla a farla scappare. Capii che avevo fatto bene a non prenderla. Ci sarei andato pianissimo, forse ci avrei messo dei mesi, ma questa doveva essere il mio capolavoro.
“Sei stanca?” “Sono piuttosto sconvolta, signore”. “Lo vedo. Ma devo dirti che sei stata proprio brava. Sei una discreta aspirante schiava e perciò ti meriti una carezza, vieni”. Avvicinandosi si rasserenò. La accarezzai. Sorrise di nuovo.
“Mi hai fatto sudare… sei davvero desiderabile, ma non faremo niente di sessuale che tu non voglia, almeno non oggi. Intanto che mi faccio una doccia vai nella camera degli ospiti a riposare una mezz’oretta. Spegnerai la luce e riposerai in ginocchio per terra, sul tappetino scendiletto però. Al buio, per tutto il tempo, devi ripensare a quello che hai fatto fino ad ora e alle sensazioni che hai provato”. “Ho capito, signore” “E hai capito lo scopo di questo nuovo esercizio?” “Non lo capisco, signore”. “Ok, ti spiego meglio, ochetta che non sei altro. – Le sorrisi. Ricambiò il sorriso. – Lo scopo è di farti accettare razionalmente le cose che hai scoperto di te stessa, oggi. Non devi avere vergogna di esserti eccitata a servirmi in ginocchio, ne’ di aver provato piacere a fare da poggiapiedi. Lo so che non è facile ma devi sforzarti di accettare razionalmente che sei nata per fare queste cose e non provare imbarazzo”. “Ci provo, signore”. “Brava. E quando vedi che non ce la fai ad accettarle, ricomincia a pensare daccapo a tutto quello che hai ...