1. M’s story. Capitolo 1. L’esame


    Data: 01/04/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu

    ... sono molte: in privato devi darmi del lei e chiamarmi sempre padrone o signore mentre in pubblico dovrai capire tu: se ti presento come una mia amica o come la mia ragazza puoi darmi del tu e chiamarmi mt, se invece ti presento, ad esempio, come la mia segretaria o cameriera vale il discorso del privato. In pubblico non ti darò ordini diretti ma ti chiederò di fare delle cose, naturalmente per te avranno la valenza di ordini. Puoi parlare liberamente se vuoi, per il momento non devi chiedere il permesso, almeno finché non perderai questo privilegio a causa di una punizione. Per il resto obbedisci semplicemente ai miei ordini e fallo senza esitazioni, questo vale soprattutto quando ti mostro ad altri che devono vedere che brava ed ubbidiente ragazza sei”.
    
    Sgranava gli occhi stupefatta, ma non osava replicare. Continuai. “Da questo momento, valgono le regole di cui sopra. Ti ricordo che se molli e te ne vai, il tuo ragazzo lo verrà a sapere in pochi secondi e il matrimonio a cui tieni tanto sarà solo un sogno. Hai capito tutto?”. “Sì”.
    
    Ripresi: “Fai ancora a tirarti indietro. Sei sicura di voler andare avanti”. “Sì”.
    
    “Bene. Ora, ti avevo chiesto di presentarti con una tenuta che potesse convincermi ad accettarti come allieva: togliti ogni capo e spiegami perché l’hai scelto.” “Mi devo spogliare davanti a te e spiegare?”, chiese lei con un filo di voce.
    
    Alzai volutamente la voce facendo una faccia severa: “Devi darmi del lei! E l’alternativa la conosci: non ho tempo ...
    ... da perdere, non sai quante ragazze potrebbero essere al tuo posto”.
    
    Si scosse e cominciò a togliersi il cappotto: “Si, scusi: ho scelto il cappottino lungo, e non quello corto, perché nessuno sa cosa indosso sotto e, se ho capito bene dai vostri discorsi quella volta, potrei anche essere nuda”.
    
    Più imbarazzata sollevò la maglietta. “Ho scelto una maglietta aderente ma non troppo scollata in quanto, purtroppo, non ho molto seno e preferisco attirare l’attenzione su altre parti del corpo”.
    
    Abbassò lo sguardo e slacciò il reggiseno. “Ho scelto un reggiseno push – up per migliorarmi il più possibile”. Mentre parlava mi porgeva i vari indumenti, ora era nuda dalla vita in su. Aveva un seno piccolo, la prima misura, ma sodo. Le aureole rosa si combinavano dolcemente con la carnagione chiara.
    
    Era la volta degli stivali. “Ho scelto gli stivali perché, anche se sexy quanto le scarpe normali, sono più adatti per il giorno”.
    
    Si fermò. Era bloccata. La incoraggiai: “Dai su, stai andando benissimo, coraggio!”.
    
    Lentamente, prese i bordi della mini. “Ho scelto una minigonna elasticizzata in quanto può essere alzata, tolta e rimessa, con facilità”. Quando la tolse notai che aveva due gambe davvero splendide: dritte come un fuso, non magre, carnose il giusto.
    
    Mise mano all’orlo delle calze. “Ho scelto le calze autoreggenti perché Luigi le trova molto sexy, se lei preferisce ho comunque portato in borsetta anche il reggicalze; collant non ne indosso più da quando ce lo ha ...
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