Noi
Data: 08/03/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Voyeur
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... alla tavola per terra c’erano piatti e bicchieri rotti e il loro contenuto e sforzando il capo verso l’alto vidi Donatella, la mia Donatella, seduta/distesa sulla tovaglia. Aveva la testa rivolta al soffitto e tra le sue gambe vedevo la sommità del capo di Ricardo. Mia moglie aveva la gonna sollevata in vita e non c’era più traccia delle sue mutandine. Compresi che tra quelle gambe c’era la testa di Ricardo che si muoveva sulla sua figa. Cosa faceva? Mi sembrava di sentire il suono di baci e di strusciamenti, ma quelle che mi fece strano fu il vedere le mani di Donatella sulla sua testa che non la allontanavano, ma che la premevano sul suo sesso. E poi quelli che sentivo erano i suoi gemiti di piacere per quella pratica inusuale. Elena mi faceva i pompini, ma io non le avevo mai leccato la figa. E lei godeva perché diceva: si, si, di più, godo. Sicuramente era ubriaca. Io capivo, ma ero inerte. Riuscii ad emettere un soffocato nooo che Ricardo sicuramente sentì, perché mi guardo e mi fece un sorriso come a dirmi: dormi Giuseppe che a tua moglie ci penso io e si rituffò sulla figa di mia moglie. Avevo gli occhi annebbiati, ma vidi quando si staccò da lei portandosi al suo fianco in piedi al lato della tavola. Vidi che aveva i calzoni aperti e che da essi spuntava il suo cazzo che puntava in alto. Le mise una mano intorno la testa facendole sollevare il capo a lui e piegandosi la baciò, un lungo bacio in cui le bocche si unirono per scambiarsi saliva , poi si risollevò e le ...
... portò il capo al suo uccello. Glielo spinse contro le labbra che si aprirono per favorirne l’ingresso. Non fu un pompino, era lui a scoparle la bocca, lo fece per un po’; poi tornò di nuovo ai piedi di mia moglie e con praticità la fece scivolare sulla tavola fino a che la vagina, sul bordo della tavola, fosse raggiungibile agevolmente dal suo uccello. Appoggiò le gambe di lei intorno ai suoi fianchi mentre appoggiava l’ uccello all’ingresso della vagina poi spinse il bacino e progressivamente occupò quello spazio sino a quel momento dedicato solo a me. Raggiunto il fondo ritornò indietro e poi avanti ed indietro ancora. La scopò così per lungo tempo e purtroppo sentivo mia moglie gemere di piacere al suo cazzo e ascoltavo lui che sembrava continuasse a dire: puta, puta . Con orrore vedevo a quanto avveniva alla mia Donatella e un pensiero mi martellava : non venire dentro, non prendeva nulla per proteggersi poiché proprio in quel periodo stavamo ragionando sull’”allargare” la famiglia. Pensavo finisse, ma il porco la fece girare e scivolare con i piedi a terra e poggiare il busto alla tavola. Le gambe divaricate, la gonna rialzata sulla schiena, mia moglie era offerta indecentemente a lui. Glielo infilò nuovamente in vagina e mi accorsi che le aveva slacciato la camicetta. Le mani, una per tetta, le tenevano sollevato il busto dalla tavola attirandola a sé mentre il suo cazzo la trapanava. E quella cantilena: puta, puta, continuava. Il peggio non era arrivato, le lasciò le ...