1. Generi diversi 1


    Data: 01/03/2022, Categorie: Trans Autore: Lorycrossdresser, Fonte: Annunci69

    ... lì, fermo, fragile come sempre, impaurito come sempre, ma era lì.
    
    “Destino? Fato? Giustizia divina? Bo sticazzi”, pensò.
    
    “Lorenzo che ci fai qui?” chiese la professoressa un po’ stupita.
    
    “Cosa fa lei? Professoressa” replicò il ragazzo, “Io aspetto sempre un po’ prima di andare”.
    
    Ecco, sarebbe bastato osservare, sarebbe bastato guardarsi intorno per trovare la risposta a quell’interrogativo che l’aveva perseguitata per tutta la giornata.
    
    Ma Giulia no, la professoressa Rotondi le cose le sa già, a lei non serve osservare, capire, lei e la modestia sono agli antipodi.
    
    Rapida scacciò via i pensieri inutili, la leonessa con la criniera ormai aveva puntato la sua preda.
    
    “Perché Lorenzo aspettava sempre prima di uscire?” si domandò in silenzio.
    
    Bè i motivi erano chiarissimi, paura, sempre e solo paura, la paura di stare con gli altri, di confrontarsi, di trovarsi immerso in quella normalità devastante che era la sua vita.
    
    Bisognava agire subito, altro che “Sono cose che sono sempre successe”, agire subito e cambiare quelle cose che sono state sempre sbagliate.
    
    “Dai ti do un passaggio io, ho la macchina, dove abiti?” propose Giulia.
    
    “Non si preoccupi, professoressa, grazie, vado da solo” rispose Lorenzo
    
    La sua voce era sottile come la sua figura e il suo modo di esprimersi sempre così educato lo rendevano… diverso, inevitabilmente e drammaticamente diverso.
    
    “Perché non mi chiami proff come tutti quanti, perché mi ringrazi sempre, si grazie, ...
    ... no grazie, perché non fai finta per un attimo di essere quello che non sei?” questo pensò Giulia prima di rispondere, pentendosi, però, un attimo dopo, di averlo anche solo pensato, “Qui ci vuole un’azione di forza” si disse continuando il discorso tutto suo.
    
    “Dai forza, non rompere i coglioni, ti accompagno andiamo!” disse non senza un certo impeto prendendo il ragazzo per un braccio.
    
    Lorenzo rimase stupito da quelle parole e si fece trasportare docilmente, provando con poca convinzione a svincolarsi.
    
    La presa, però, era forte, la leonessa con criniera aveva serrato le mandibole.
    
    Così scesero le scale sempre insieme, il ragazzo sembrava un malvivente e la professoressa il suo il poliziotto che lo arrestava.
    
    La sua Smart rosa confetto era conosciuta in tutta la scuola.
    
    Quando aprì la portiera un odore forte di vaniglia li investì completamente.
    
    Prima di entrare, però, Lorenzo riuscì a trovare la forza almeno per farsi ascoltare “Professoressa aspetti, la prego, aspetti, io non vado a casa a mangiare, a quest’ora non c’è nessuno, mi mangio un panino o un pezzo di pizza, qui al bar Nilo fanno dei panini molto buoni”.
    
    Il bar Nilo era un malfamato locale vicino la scuola, gestito, neanche a dirlo, da un egiziano, e neanche a farlo a posta era il regno di Riccardo, che di cognome faceva, appunto, Faraone, il suo aguzzino scolastico.
    
    “Al bar? E me lo potevi dire prima! Dai ci facciamo una carbonara da me, Ti va? Ti piace la carbonara?”
    
    Destino, fato o ...
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