1. Generi diversi 1


    Data: 01/03/2022, Categorie: Trans Autore: Lorycrossdresser, Fonte: Annunci69

    ... fare, non sapeva minimamente cosa fare, ma avrebbe inventato, si sarebbe lasciata andare all’istinto femminile, era una donna giusto? E allora sarebbe stata capace di trovare una soluzione di improvvisare.
    
    Aula professori, stessa gente, stessi gesti scazzati di professori che aspettano solo di andare in pensione, stesse cose, stesso tutto, stessa disperazione nascosta sotto il bordo ricurvo delle sedie, appiccicata li, come una gomma americana masticata, solo scarto, fastidio da nascondere.
    
    Tutti sapevano, ma intervenire significava prendere una posizione, impegnarsi, scuotersi dall’indolenza e nessuno ne aveva voglia, sono cose che sono sempre successe in fondo, se non si esagera lasciali fare.
    
    Nausea, succhi gastrici che accendono il fuoco nello stomaco e sensazione di impotenza, e poi quel bastardo, fottutissimo istinto femminile rimaneva a dormire da qualche parte dentro di lei.
    
    Giulia passò in rassegna tutte le idee possibili, nulla le sembrava adeguato, era tutto troppo forzato, Lorenzo non sarebbe mai stato d’accordo, si sarebbe vergognato, e le conseguenze per lui sarebbero state peggiori della cura.
    
    Nulla, il vuoto.
    
    La professoressa Rotondi era troppo arrabbiata per riuscire a pensare, Lombardi l’aveva fatta innervosire e le idee si erano aggrovigliate.
    
    Quando era nervosa Giulia camminava, ovunque, su e giù per le scale, per i corridoi pieni di scritte e puzza di fumo, nei cessi luridi, camminava parlava e metteva un piede davanti all’altro in ...
    ... rapida successione, sembrava un’invasata.
    
    Chi la conosceva la evitava, chi non la conosceva e, casualmente si imbatteva in lei, si sarebbe ricordato di quell’incontro.
    
    Nella scuola tutti sapevano che quando la Rotondi andava su e giù bisognava lasciarla stare, i colleghi uomini sarebbero stati tutti disponibili a risolverle i problemi con una dose di testosterone, ma la bella Giulia era velenosa.
    
    La campanella segnò la fine della giornata, le porte si spalancarono tutte nello stesso istante e una marea umana vociante si precipitò nei corridoi intenta a raggiungere l’uscita, la salvezza.
    
    Allo scoccare del primo trillo bisognava lasciare immediatamente il campo sgombero, i ragazzi, come una mandria in corsa, difficilmente si sarebbero fermati, nulla avrebbe arrestato la loro fuga, anche i capelli vaporosi e morbidi di Giulia non sarebbero stati rispettati.
    
    Rumore, passi, parole, e ancora rumore, passi e parole in un crescente di caos assordante, poi, in un istante tutto finisce.
    
    In un attimo torna il silenzio.
    
    Giulia era ancora li, aspettava che tutti i ragazzi uscissero per guadagnare il portone e lasciare l’istituto.
    
    Quando il rumore dei ragazzi sparì quasi totalmente, caricò la pesante borsa che portava sempre con se sulla spalla destra, alzò gli occhi e lui era lì, solo nel corridoio.
    
    Gli venne da ridere, era stata un’ora a scervellarsi su come fare per attirare l’attenzione di Lorenzo senza farsi scoprire dai compagni di classe, e adesso lui era ...
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