1. La benedizione di Pitonio


    Data: 26/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu

    ... Cinlia, esausta, chiuse gli occhi e si addormentò.
    
    Ore dopo, Cinlia si svegliò spinta da un bisogo naturale. Sentiva un liquido viscoso colarle dal buchetto, ma era un’altra, l’urgenza fisiologica che l’aveva scossa dal sonno. Si alzò dal sacro giaciglio, andando vicino all’ingresso dell’Alcova, dove aveva notato una crepa sul pavimento. Urinò copiosamente,chiedendosi se, oltre all’urina, stesse espellendo il seme del suo divino amante. Guardò oltre la soglia. Lontano, vicino al braciere, vedeva la sagoma curva del sacerdote, ferma accanto al fuoco che ancora scoppiettava. Si domandava, arrossendo, se avesse sentito il suo amplesso, i suoi gemiti e i suoi gridolini di piacere che, di certo, erano rimbombati lungo la volta delle grotte. Fece per uscire dall’alcova, quando una mano le afferrò il braccio, girandola. Lui era vicino a lei, in piedi. La afferrò per la vita, attirandola a sé, baciando nuovamente le sue labbra, sollevandola e penetrandola nuovamente. Stettero lì, lui, in piedi eretto e forte, lei sollevata sulle sue braccia, dondolava facendo scorrere dentro di lei il suo sesso, poi lui la strinse,e baciandola ancora la riportò nel giaciglio in cui i loro corpi si avvinghiarono, in cerca del piacere, in cerca dell’amore…
    
    Cinlia si risvegliò. Da lontano la luce del sole filtrava, indicando che ormai si era fatto giorno. Posò la mano sul giaciglio, al suo fianco. Vuoto. Aveva sognato? Si mise a sedere. No, non aveva sognato. La sensazione di indolenzimento che ...
    ... sentiva agli orifizi e ai reni le rivelò che la notte di passione che aveva appena trascorso era una realtà. Si sentiva…felice. Appagata. Rimpiangeva solo l’eventualità che non aver più potuto vivere una notte così. Si sedette. Il sangue imeneo si era rappreso all’intero delle sue cosce. Si alzò, recandosi nella grotta con la pozza d’acqua calda. Avrebbe desiderato lavarsi ma, sapendo che la pozza era, in qualche modo, sacra, non osò. Prese i suoi vestiti e se li mise, acconciandosi i capelli e fissandoli con il suo piccolo pettine. Si recò nella grotta del braciere, dove non vide il sacerdote. Si chiese se l’avesse abbandonata, quando questi varcò la cascata. Le sorrise sereno, ma lei vide che il viso aveva aspetto sbattuto, lo sguardo vitreo.
    
    “Il dio quindi ti ha preso in sposa!” disse con un sorriso.
    
    Cinlia arrossì.
    
    “Bene, è tempo di tornare a casa…”
    
    A casa. Ma per Cinlia, quest parola sembrava avere un altro significato. Era casa sua il luogo in cui era cresciuta, o quell’anfratto in cui un essere l’aveva posseduta, amata, appagata, il luogo in cui, finalmente, era divenuta donna?
    
    Il sacerdote le accarezzò il viso, accorgendosi del suo turbamento.
    
    “Non preoccuparti, piccola.- disse- Qui o altrove, sei la sua sposa. Se, come credo, ti ha amata, tornerà da te, e nulla potrà fermarlo…” Cinlia ricambio il sorriso rincuorante del vecchio, desiderando che ciò accadesse.
    
    Uscirono dalla cascata, il sole alto. Si incamminarono, seguendo il percorso inverso a ...