La benedizione di Pitonio
Data: 26/02/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu
... animale sacro a Pitonio. Vieni, oggi arriveremo alla nostra meta, l’Alcova di Pitonio, ma dovremo proseguire a piedi, la zona non è adatta per l’asino. Lo lasceremo qui: avrà da mangiare cardi e rimarrà fino al nostro ritorno.” Le porse del pane tagliato dentro il quale aveva messo della carne arrostita avanzata dalla sera prima e del formaggio, pasto che la ragazza consumò camminando dietro al sacerdote, che ora portava anche una fascina di legna, raccolta la sera prima, oltre alla bisaccia del cibo.
Camminarono per delle ore. Ormai a pomeriggio inoltrato Cinlia sentì un rumore farsi sempre più vicino e più forte. Superati gli alberi del bosco la giovane venne abbagliata. Il sole si rifletteva sulla superficie cristallina che scorreva, rumorosa, lungo il percorso che la natura le aveva dato. Si trovavano sulle rive del fiume che dal dio prendeva il nome, il fiume sacro che bagnava la vallata delle terre dei Marsi..
“Siamo arrivati!”-affermò il sacerdote, indicando con il suo bastone.
Seguendo l’indicazione dell’uomo, la ragazza vide una alta cascata che infrangeva violentemente l’acqua scintillante, provocando il rumore, il boato che aveva sentito avvicinarsi. Possibile che fosse lì, l’Alcova di Pitonio? Dubbiosa, seguiva il sacerdote verso l’acqua che precipitava dall’alto, riflettendo i raggi del sole come uno specchio. Il sacerdote, avvicinandosi all’acqua che cadeva vi entrò con decisione, sparendo. Basita, si avvicinò alla cascata, scrutando. Capì, e con un ...
... balzo entrò nella cascata. L’acqua la colpì con forza, come uno schiaffo sulle spalle ed sul collo. Celata dall’acqua cadente e splendente dei raggi del sole, di luce riflessa, dietro la cascata, c’era una grotta. La caverna si addentrava nel sottosuolo, come a formare diverse stanze. La prima stanza della grotta era parzialmente illuminata dai raggi di sole che filtravano dalle acque, cristallina parete che separava quell’affranto sotterraneo dal mondo. Il sacerdote era al centro della seconda stanza della grotta, immersa nella penombra. Sembrava armeggiare con qualcosa. Celia si avvicinò. Al centro della seconda grotta c’era un grosso braciere di bronzo, che l’uomo stava liberando e parzialmente pulendo. Una volta finito, prese la fascia di legna che aveva portato, mise alcuni rami nel braciere e armeggiò. Due, tre scintille, e i rametti formarono presto un focherello vivace, che alimentò con legna sempre più consistente, nutrendo la fiamma che divenne presto un fuoco luminoso. La legna presto si trasformò in brace, che l’uomo alimentò nuovamente con altri rami. Ottenne un fuoco consistente, simile ad una fiamma sacra nel tempio
“Vieni!”disse con voce sommessa, andando verso la terza stanza. L’entrata era incorniciata da stalattiti e stalagmiti che la facevano apparire come una enorme bocca mostruosa, pronta a chiudersi e divorarli. All’interno di questa stanza il cui soffitto era costellato di stalattiti, ma il pavimento era libero di stalagmiti e anzi, al centro della ...