1. La benedizione di Pitonio


    Data: 26/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu

    ... considerata una donna di grande bellezza, Cinlia veniva decantata come esempio di sublime bellezza dai bardi, nelle occasioni in cui erano stati in città, a visitare i nonni materni. Aveva quasi 16 primavere, ma sin da bambina aveva una naturale bellezza che catturava gli sguardi, innocenti o meno. Eppure, visto il rango del nonno materno e la reputazione del padre, che nel suo piccolo era comunque temuto, era sempre stata protetta. Crescendo la sua bellezza era sbocciata, e la bella bambina che rideva, correndo, aveva lasciato il posto a una giovane che camminava con grazia innata. Il corpo aveva abbandonato le forme dell’infanzia, ma ancora non maturo, adulto, era snello e flessuoso come lo stelo di un fiore. La vita sottile, circondata da una cintura di borchie dorate, l’abito bianco leggero che portava le fasciava il corpo, lasciava vedere le forme, un seno sodo e alto che riempiva il vestito sul petto, che si era sviluppato quasi troppo e sembrava premere sul tessuto, come per uscirne fuori. I fianchi larghi e tondi, facevano sorridere le serve della Casa Grande, che asserivano che, un giorno, le avrebbero garantito figli forti, sani e belli. La lunga gonna del vestito coprivano le gambe un tempo nodose, ma quando camminava, le gambe increspavano leggermente il tessuto, mostrando di essere diventate affusolate e lunghe. Il viso era dai lineamenti fini, delicati, la pelle candida come il petalo di una margherita, le labbra, piene e rosse, atteggiate in un broncio ...
    ... adorabile, sensuale, si scioglieva in un sorriso luminoso, che costringeva chi le stava attorno a sorridere a sua volta. I capelli scuri erano pettinati in una crocchia elaborata per poi scendere, lunghi, setosi, sulla schiena. Gli occhi cangianti, a volte scuri, marroni, a volte chiari brillavano di intelligenza. Dalla madre, nei primi anni dell’infanzia aveva appreso al dolcezza, l’amore per il popolo, la compassione e la devozione alla patria e alle divinità. Dal padre, aveva preso la ferma volontà, la determinazione, proprie della famiglia Clelia.
    
    “Padre,- disse con voce un po’ roca, ma comunque musicale e piacevole-sai bene che, nella nostra famiglia, non ci sono altre ragazze nubili. Se quello che serve, per salvare il nostro villaggio da questo male, è che io sia offerta al dio, così sia!”- tremava leggermente ma la voce era decisa, ferma.
    
    Quitio, che prima era paonazzo, ora impallidiva. Pur avendo desiderato un maschio che potesse ereditare il suo titolo, era molto orgoglioso della figlia, divenuta così bella e sana. Inoltre aveva sempre auspicato di poter far sposare quella figlia ad un nobile di rango più elevato in modo da aumentare il proprio prestigio e la propria influenza. Avrebbe poi potuto cercare moglie tra le giovani delle famiglie più altolocate, e così avere l’erede maschio che desiderava. Ma se la figlia si fosse concessa alla creatura che, la notte precedente, aveva giaciuto con Belladonna, suscitando, stando al racconto di Rufur, in lei i piaceri della ...
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