Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 9 - la reazione
Data: 18/02/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... che l’unica condizione prevista per poter accedere al locale, almeno per quella sera, fosse la sottoscrizione di un modulo che ci venne sottoposto immediatamente, insieme a due penne e ad un sorriso mellifluo e fin troppo sgarbato da parte del nostro anfitrione.
Iniziai a leggere il foglio.
“Ma che fai?”, mi disse Marta.
“Non vorrai mica metterti a leggere quel foglio? Dai, si tratterà del solito modulo per la privacy”, continuò.
Vidi che inserì i suoi dati, barrò tutte le voci con scritto “acconsento”, firmò il foglio e lo restituì al tipo che ci aveva accolte.
Feci la stessa cosa.
“Prego, da quella parte”, ci disse il tizio, con la bava alla bocca, consegnandoci due braccialetti in silicone di colore nero.
Oltrepassammo una pesante tenda di tessuto rosso e ci ritrovammo in una stanza in penombra, sufficientemente ampia.
Al centro c’era un tavolo e dietro il tavolo una ragazza, molto giovane, che indossava solo un paio di short di raso nero, molto corti e attillatissimi, un reggiseno in pizzo e scarpe con i tacchi alti.
“Benvenute”, ci disse.
“Grazie”, rispondemmo all’unisono.
Da sotto il tavolo la ragazza prelevò qualcosa e ce lo porse.
Prendemmo ciò che ci veniva offerto e ci rendemmo conto che si trattava di due sacchetti di plastica trasparenti, con chiusura ermetica.
Guardammo la ragazza con aria interrogativa.
“Per le mutandine”, ci disse, con un leggero sorriso.
Per le mutandine?
“Cioè?”, chiese Marta.
“Di là ci sono ...
... gli spogliatoi”, disse la ragazza, indicando una porta alla nostra destra. “E da quella parte gli armadietti dove depositare quello che non vi servirà dentro il locale durante la serata, ad esempio la borsetta, le chiavi della macchina e, appunto, le vostre mutandine. Gli armadietti si chiudono e si aprono con una combinazione numerica a quattro cifre”. E ci spiegò rapidamente come fare per impostarla.
La ragazza dovette capire, dalla nostra espressione, che, forse, non fossimo a perfetta conoscenza di qualcosa. E ci venne in soccorso, proprio mentre altre due donne, più o meno della nostra età e più o meno vestite nello stesso nostro modo, entrarono nella sala e si posizionarono dietro di noi, in attesa del loro turno.
“Come saprete, uno dei temi della serata è il look “no panties” da parte delle signore. Il sacchetto serve soltanto per motivi di igiene. Tutto qua”, ci disse, sempre con quel sorriso falso, garbato e professionale.
“Ah, grazie”, rispose Marta mentre io, a bocca aperta, cercavo di assimilare e metabolizzare le parole della ragazza. E di immaginarne le conseguenze.
Marta mi prese per una mano e mi tirò verso gli spogliatoi.
“Mah, non ne sapevo nulla”, disse. Tuttavia non mi parve né contrariata, né infastidita.
Mi lasciai tirare fin dentro lo spogliatoio, una lussuosa sala dove c’era di tutto, ma proprio di tutto, per potersi, come dire, dare una sistemata.
La mia mente qualificò all’istante come necessario un passaggio dentro quella sala ...