L’ira dei buoni 3
Data: 17/02/2022,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... adatta a noi … “
“E io l’arredo a gusto mio; Samantha, mi aiuti a cercare le tendine giuste?”
“Vengo con te a scegliere tutto, dalla cucina ai rotoli di carta igienica; non sai come sono felice di guardarvi innamorati … “
Victor aveva bisogno di riposare, dopo pranzo; Carlo avvertì Loredana che l’avrebbe fatto portare in albergo per la siesta,ma il piccolo si era attaccato a lei e non c’era verso di farlo spostare; lei decise che si prendeva il pomeriggio di libertà a portava suo figlio a dormire a casa sua; lui allora chiese a Luciano di sostituirlo per quel pomeriggio; l’altro esitava essendo nuovo del posto; temeva anche rimostranze dei vecchi dirigenti anziani; Carlo chiamò il sindacalista.
“Senti, Cacciapuoti, Luciano è un mio caro amico oltre che dirigente; oggi mi rappresenta anche se non è il mio vice; puoi fargli da garante a nome mio?”
“Capo, sappiamo bene chi è l’ingegnere; poi i tuoi amici non possono essere che nostri amici; dedicati serenamente a tuo figlio e alla tua nuova compagna; la fabbrica funzionerà benissimo per qualche ora senza di te; sappi che ci teniamo alla felicità tua e di Loredana. Ci vediamo domani; ingegnere, quando vuoi, siamo qui … “
Mi raccomandò di stare vicino al mio dirigente diretto ed amico suo, prese Loredana e suo figlio e andarono da lei, nella citycar di Lory; il bambino crollò di pacca non appena fu appoggiato sul letto; lei abbracciò finalmente il suo uomo e quasi si perse nella dolcezza della stretta di lui; ...
... finalmente il loro amore esplodeva anche fisicamente.
“Cerchiamo di fare piano per non svegliare il bambino … “
“Lory, non puoi sistemarlo sulla poltrona? E’ così piccolo!”
“No, il letto è suo e saremo noi a stringerci al massimo; anzi, staremo per terra, fa ancora abbastanza caldo!”
“Sei proprio tutta matta; abbiamo un’età, noi … “
“Quella giusta per amarti fino a morire tra le tue braccia; adesso sta zitto e spogliami, per favore!”
Fu lei invece a cavargli cravatta e giacca, che facevano tanto direttore; gli sfilò la camicia e lo accarezzò voluttuosamente su tutto il petto abbronzato e muscoloso; lo amava coi polpastrelli, con le labbra che sfioravano il corpo, con tutto il corpo proteso verso di lui, che portò la mano sull’inguine e le afferrò le vulva da sopra il vestito e lo slip.
“Non ti radi il pube, sento … “
“Adoro il mio boschetto naturale; mi piace farlo scoprire ed amare; ti turba per caso?”
“Scherzi?! Sei meravigliosa; è bellissimo sentire il pelo naturale; voglio ammirarlo tutto … !”
Le sfilò il vestito dalle spalle e lo fece cadere a terra, sganciò il reggiseno e le mammelle gli esplosero sul viso, piene e matronali, con le aureole che sembravano colorate a pastello e i capezzoli quasi ritratti indietro.
“Avrai problemi ad allattare con capezzoli così piccoli!”
“Hai provato a succhiarli? Chi aspetti, il maggiordomo con l’invito? Io i tuoi li ho già divorati e non riesco a saziarmene … !”
“E’ vero, amore, crescono a vista ...