Le mie calde allieve - capitolo 8
Data: 13/02/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69
... qui quando siete arrivate e sono rimasto a guardarvi nell'oscurità!».
Lei scoppiò in singhiozzi, spaventatissima al pensiero di essere stata vista. Mi avvicinai silenziosamente. Era tutta raggomitolata, con il volto nascosto tra le braccia. Sembrava inconsolabile. Le spalle erano scosse dai singhiozzi. Le infilai una mano nei capelli e l'accarezzai con dolcezza.
« Porco! Porco! Porco!», ripeteva con la voce incrinata.
«Gattina mia! Ero eccitato quanto voi! Avevo troppa voglia di guardarvi. Sei bellissima e io ti adoro!»,
«Sono una sporca puttana e voglio solo morire!».
Mi sentivo in imbarazzo, non volevo addentrarmi in lunghe spiegazioni, volevo semplicemente metterla a suo agio, rassicurarla e godermi il suo piccolo, grazioso corpo! Continuai ad accarezzarla e lei si lasciava fare. Le parlavo a bassa voce e il suo pianto si placò trasformandosi in sospiri.
«Non dirai niente?».
Le assicurai che il suo comportamento con Rosina sarebbe rimasto un segreto tra noi.
«Mio Dio! Se i miei genitori lo venissero a sapere mi ammazzerebbero !, mormoro, scoppiando, di nuovo in lacrime. La strinsi a me con forza.
«I tuoi genitori non lo sapranno mai, angelo mio ! Soltanto io sono al corrente del vostro segreto, devi avere fiducia in me. Mi piaci tanto, piccola Sara, ogni volta che vieni a darmi il bacio sulla guancia ho una voglia pazza di stringerti forte a me, lo sai?».
Le sollevai il mento per scrutarla meglio in viso. Da vicino riuscivo a distinguere i ...
... suoi lineamenti delicati. Lei alzò la testa e mi fissò con espressione imbronciata. Cercai di baciarla sulla bocca, ma girò il volto.
« Puzzo di piscia, lo sai?».
Avevo avvertito quell'odore acre fin da quando mi ero avvicinato.
«Non mi dà fastidio», ribattei con dolcezza, «Il tuo odore e quello di Rosina non mi disturbano. Può darsi che anch'io vi ami».
La rovesciai sul fieno e mi distesi sul suo corpo nudo. Aveva le labbra salate. Presi a leccarle le guance. Era così graziosa che il disgusto che doveva provare per quanto aveva fatto poco prima non riusciva a trasparire dal suo viso. Si lasciava fare, come stordita. Mi resi conto che era in uno stato di choc. Era evidente che l'eccitazione di cui era stata preda con l'amica non si sarebbe manifestata subito con me. Bisognava che prima lei si sentisse rassicurata, che si familiarizzasse all'idea di dividere con me le sue intimità carnali. Non volevo sciupare quel fiore dagli istinti velenosi, ma egualmente fragile! Gustai la sua lingua parimenti salata, assaporando il mio primo bacio odoroso di orina.
Scesi verso i capezzoli inturgiditi: erano durissimi. Quanto era diabolica l'età di quelle fanciulle dotate di attrattive che le donne mature cercano. Apprezzai la morbidezza delle sue mammelle.
Dopo che avevo baciato il suo viso striato dalle tracce lasciate dall'orina, le sue tette mi parvero
dolci come miele. Nella mia voracità sessuale mi trascinai come una lumaca verso la parte interna delle cosce.
La ...