Le mie calde allieve - capitolo 8
Data: 13/02/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69
... labbra e della lingua della leccatrice riempiva il granaio. Di tanto in tanto la ragazza emetteva una sorta di grugnito nella sua fregola di divorarsi l'amica. Io immaginavo l'odore di Rosina pensando che leccarle la gatta doveva essere una cosa da delirio. Provavo l'impulso di intervenire. Mi sentivo impazzire dalla voglia...
«Girati», ordinò la vorace.
Sicuramente si erano già trastullate insieme, quelle due, perché Rosina obbedì immediatamente
e assunse la posizione più eccitante che si possa immaginare: sollevò le chiappe verso il tetto e si inarcò al massimo, aprendosi generosamente. Le sue rotondità scure e perfette luccicavano nella penombra. Vidi il volto chiaro di Sara schiacciarsi contro la figa nera, sfregarla con la punta del naso e del mento, quindi insinuarsi più in alto per poi avventarsi tra le natiche, a divorare quel piccolo buco.
Rosina fece un verso che sembrava un tubare di colombe, si agitò sollevando la testa, pronunciando parole inframmezzate da ansiti rapidi.
«Sara.. Mi sento così bene quando me lo fai. Mi sento così viziosa... Oh, mi rendi porca... viziosa...perché... perché ti ho incontrata? Perché i ragazzi non mi fanno nessun effetto quando mi toccano? Con te è talmente bello!».
Vidi la sua bocca dalle labbra grosse mordere l'aria e la sua testa agitarsi freneticamente... Immaginai il mio grosso dardo che le riempiva la bocca, mentre l'altra le leccava la figa... Mi parve di sentire le sue labbra che mi risucchiavano fino alla ...
... base, lascive, insaziabili! Oh, che martirio pativo! Ma se avessi fatto anche il minimo gesto, se avessi fatto anche la minima parola, le avrei terrorizzate...
Sara fece risalire la lingua verso l'alto dei glutei e continuò il suo viaggio sulle reni e sulla schiena. E mentre la leccava dappertutto la mordicchiava sul collo, sulla nuca, sulle spalle, la sua mano frugava dalla figa aperta all'ano, nel quale rigirava energicamente un dito.
Si infilò sotto il corpo bronzeo per andare a bere alla fonte. Rosina le si mise sopra e, sua volta, la cavalcò e si installò cavalcioni su di lei. Al contatto delle molli carni il suo appetito parve aumentare e ora era lei che succhiava e leccava le calde mucose della ragazza bianca. La vulva di Sara luccicava, i suoi umori dovevano essere più grassi che acidi.
Mmmmh!, che bocconcino da re, quelle tenere carni, sotto il nero velluto del pube. Come se la spassavano quelle due porche. Rosina teneva sollevate in aria le cosce bianche dell'altra e aveva piantato la lingua nella fenditura con la violenza di una zagaglia! Mi venne alla mente l'immagine di una bella cannibale e lo spettacolo di quella grande bocca che inghiottiva voracemente la corolla delle rosee mucose prese a tormentarmi.
Rotolarono sul fieno sempre allacciate l'una all'altra. Rosina si mise sopra l'amica, consentendomi di ammirare la snella silhouette di Sara. Aveva veramente un corpo da sogno. Se le natiche erano meno pronunciate di quelle provocanti della giovane ...