Sorpresa al lavoro
Data: 12/02/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mads19, Fonte: Annunci69
... ovviamente era ancora deserto, mi liberarono, stavolta definitivamente.
Nessuno disse una parola, e anch’io non avevo assolutamente voglia di parlare. E poi mi sentivo in imbarazzo: ero ancora mezza nuda, e non avevo il coraggio di guardarli in faccia, visto quello che mi avevano fatto. Comunque mi dettero della biancheria nuova, insieme ad una camicetta e al mio vestito originale, che per fortuna, era stato recuperato. Mi rivestii in fretta, sempre in silenzio, e quando fui pronta mi sedetti, ancora stanchissima, su una delle poltroncine dell’ufficio.
Furono degli istanti infiniti: nella testa mi turbinava un’orda caotica di pensieri e parole. Avrei voluto scagliarmi, e non solo verbalmente, contro quei mostri che avevo davanti, ma, forse per la stanchezza, forse per un senso di vergogna e di umiliazione per quanto avevo passato, forse per chissà cosa, continuai a stare zitta e a tenere lo sguardo basso, quasi avessi paura di incrociare i loro, che comunque, al momento si stavano comportando come me, come se si sentissero pentiti per quello che avevano fatto.
A spezzare il silenzio fu nuovamente il capo, che non aveva viaggiato con noi in furgone, ma ci aveva seguito con la sua macchina, ed era arrivato in ufficio solo in quel momento. - Salve a tutti, ragazzi, e buona giornata… - salutò. - Su col morale, abbiamo appena concluso un affare eccezionale per la nostra società; vedrete che ne verranno guadagni enormi per tutti! -
Non prestai neanche troppa ...
... attenzione a quello che diceva: ero infuriata, e lo guardai con due occhi carichi di odio. Entrò nella sua stanza, e allora io scattai in piedi per seguirlo. Non sapevo cosa avrei fatto, ma sentivo che era giunta l’ora della resa dei conti, e lo avrei fatto pentire per tutto quello che mi era successo.
Entrai decisa anch’io nella sua stanza, pronta a sfogare la mia rabbia su di lui, quando mi guardò serio e, senza neanche darmi il tempo di aprire bocca, disse: - Brava, proprio te stavo aspettando. Chiudi la porta e siediti… dobbiamo parlare! -
Feci come mi aveva chiesto… d’altronde anch’io ero entrata per parlare, ma non certo in tono amichevole, e non aspettai molto per farglielo capire: - Ora me la paghi, brutto pezzo di merda! - E, mentre mi avvicinavo alla sua scrivania, cominciai a fissarlo con lo sguardo assetato di vendetta.
- Ehi, calma, non mi sembra il caso di alzare i toni! Lo so, sono stato scorretto nei tuoi confronti… ma, te l’ho detto, senza il tuo apporto l’affare non si sarebbe concluso. -
- Non me ne importa niente dell’affare! Vaffanculo tu, i russi e questo fottutissimo affare! - ormai ero un fiume in piena.
Il capo se ne rese conto e dovette dar fondo a tutta la sua dote di sangue freddo per controbattere. - Cara, quando ti spiegherò, sono sicuro che capirai! Forse non ci credi, ma quello che abbiamo fatto porterà degli enormi benefici anche per te… -
- Non me ne frega un cazzo dei benefici! - Dovevo essere veramente arrabbiata, di solito non mi ...