1. Sorpresa al lavoro


    Data: 12/02/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... fosse autunno le temperature arano ancora alte, ma data l’importanza della posta in gioco accettavo anche quel piccolo sacrificio. Dopo una breve colazione con un caffè ed uno yogurt, per completare l’opera mi misi un paio di scarpe coi tacchi alti e presi la borsetta, e prima di uscire volli guardarmi allo specchio…
    
    Non per vantarmi, ma ero veramente uno schianto! Il capo sarebbe stato orgoglioso di me: ci aveva chiesto per quel giorno di curare al massimo anche il nostro aspetto, ovviamente, e devo dire che per quanto mi riguardava non avrei potuto fare di meglio… Quando scesi di casa per avviarmi verso la fermata dell’autobus, poi, ebbi anche un moto d’orgoglio: “Eh, no,” pensai, “oggi niente autobus: prenderò il taxi!” E così feci. Mi bastò aspettare pochi minuti perché ne passasse uno libero e, con un gesto della mano, lo feci fermare e montai in macchina.
    
    Ebbi così la conferma che il mio aspetto doveva essere davvero vincente, perché anche il tassista, quando salii, mancò poco che non si lasciasse scappare un fischio di approvazione e dopo, durante il tragitto, passava più tempo a sbirciare nello specchietto retrovisore per ammirarmi piuttosto che a guardare la strada davanti a lui. A cose normali, sarà per la mia timidezza, una situazione del genere mi avrebbe messo un po’ in imbarazzo, ma non quel giorno: avevo addosso una carica incredibile, e quegli sguardi mi fecero provare soltanto una soddisfazione enorme.
    
    Soddisfazione che fu ancora più grande una volta ...
    ... entrata in ufficio: tutti i colleghi mi riempirono di complimenti e il capo poi, se non fosse stato perché cercava di mantenere il contegno necessario per affrontare nel modo giusto una delle giornate più importanti della sua vita, scommetto che sarebbe addirittura corso ad abbracciarmi, nel vedermi in così perfetta forma. Raramente ero stata così orgogliosa di me stessa, anche se devo riconoscere che gran parte del merito restava di madre natura, che mi aveva fatto il piacere di donarmi un fisico da modella, senza il quale sarebbe stato difficile suscitare in tutti quell’impressione.
    
    Dopo circa un’ora e mezzo, puntualissimi, arrivarono i clienti. Erano quattro uomini, di cui uno era chiaramente il capo (anche se sarebbe stato meglio chiamarlo “boss”, dato che, dall’atteggiamento e dal modo in cui era vestito, pareva quasi il capo di una cosca mafiosa…), altri due avevano il classico aspetto dei contabili, mentre il quarto, per come si muoveva e per la sua prestanza fisica, doveva essere una guardia del corpo. Non sapevo che fossero stranieri… in quei giorni avevo dovuto stare dietro a tante di quelle cose che incredibilmente, non mi ero assolutamente preoccupata di informarmi sulla nazionalità dei clienti, e anche durante i numerosi contatti telefonici non ci avevo mai posto l’attenzione. A sentirli parlare si capiva che venivano dall’Europa dell’Est, probabilmente dalla Russia. Pensai allora che ci sarebbe stato bisogno di un interprete: io sapevo parlare bene inglese e ...
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