1. Sorpresa al lavoro


    Data: 12/02/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... francese, ma di russo non sapevo niente… e poi mi pareva strano che il capo non mi avesse avvisato. I miei dubbi però sparirono quando vidi che uno dei contabili, che infatti ebbe il compito di condurre le reciproche presentazioni, parlava l’italiano perfettamente.
    
    Dopo i consueti convenevoli, il capo fece accomodare i nuovi clienti nella stanza delle riunioni, tirata a lucido per l’occasione, dove si chiusero e cominciarono le trattative. Noi dipendenti ovviamente restammo fuori, pronti ad intervenire in caso di bisogno. Anch’io fui fatta entrare un paio di volte su richiesta del capo, anche se una di queste fu semplicemente per ordinare qualcosa da bere per i partecipanti alla riunione. Quando portai loro quello che avevano chiesto, ricordo che il “boss” dei russi, rivolto verso di me, pronunciò qualcosa di incomprensibile, sorridendomi in modo gentile. Pensavo che si trattasse solo di un ringraziamento, e accennai un sorriso di risposta, ma il contabile che faceva da interprete, girandosi verso di me, disse: - Il capo le fa i complimenti per la sua bellezza! -
    
    Sinceramente fui colta un po’ di sorpresa, e cominciai ad arrossire. - Grazie… sono veramente lusingata! - furono le uniche cose che riuscii a dire, balbettando un po’, dopodiché uscii dalla stanza. In realtà ero proprio imbarazzata: a differenza degli altri complimenti ricevuti durante la mattinata, quelli del boss non mi avevano fatto per niente piacere… Sarà che forse, a pelle, mi aveva dato ...
    ... quell’impressione di capo mafioso, ma ricordo che la sensazione che provavo in quei momenti era quasi di disgusto!
    
    Il resto della giornata fu abbastanza noioso: la riunione andò avanti per ore, fino all’ora di pranzo, quando il capo invitò i suoi preziosi ospiti ad un ristorante di sua fiducia lì vicino, dove aveva prenotato a sue spese giorni prima, raccomandandosi con i gestori che per quel giorno preparassero in abbondanza tutte le loro migliori specialità. Nel pomeriggio poi, tornarono tutti in ufficio, per mettere a punto gli ultimi accordi. Le cose andarono per le lunghe, tanto che ad un certo punto il capo uscì dalla stanza e, tranne che ai suoi collaboratori più stretti, disse a tutti di tornare pure a casa, tenendosi però a disposizione perché, per una qualsiasi esigenza, avrebbe potuto richiamarci in qualsiasi momento.
    
    Approfittando dell’occasione, visto che era primo pomeriggio, mi sarebbe piaciuto sfruttare quelle ore di libertà per fare qualche giro per i negozi del centro, ma lo stress di quei giorni cominciò a farsi sentire, ed avvertii il bisogno di riposarmi un po’: così tornai subito a casa e, appena entrata, mi sdraiai sul divano e caddi in un sonno quasi istantaneo.
    
    Dormii molto profondamente, e fui svegliata qualche ora dopo solo dallo squillo del telefono. Andai a rispondere e vidi che, senza che avessi potuto rendermene conto, era già arrivata l’ora di cena. Sollevai la cornetta e sentii la voce del capo: - Scusa il disturbo, cara, ma siamo quasi alla fine ...
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