Sorpresa al lavoro
Data: 12/02/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mads19, Fonte: Annunci69
... anche agli altri due.
Fu la mia ultima fatica. Le guardie del corpo, visibilmente soddisfatte, cominciarono a rivestirsi mentre io, esausta, stramazzai sul letto. Mi legarono e imbavagliarono di nuovo, ma anche se non l’avessero fatto, in quel momento non sarei di certo potuta scappare… Ero troppo stanca, e ricordo solo che mi addormentai quasi all’istante.
La mattina dopo fui svegliata da un tumulto di voci. All’inizio mi sentivo ancora completamente frastornata, ma poi cominciai rendermi conto meglio di quello che stava succedendo. Doveva essere passata da poco l’alba, a giudicare dalla luce che vedevo entrare dalla finestra. Sentii alcune frasi in italiano che venivano da dietro la porta della camera dove mi trovavo, e fra le altre mi parve di riconoscere quella del mio capo. Non mi sbagliavo: dopo poco infatti me lo vidi apparire di fronte; entrò in camera quasi euforico… quel bastardo!
Mi venne incontro sorridente, sedendosi sul letto accanto a me. - Sei stata grande! - esordì. - Grazie a te abbiamo appena concluso l’affare nel migliore dei modi. Il boss era più che soddisfatto… direi addirittura entusiasta! Devi essere stata fantastica stanotte: si vede che lo hai fatto proprio divertire… Brava! Sono orgoglioso di te! -
Maledetto schifoso! Se non fossi stata legata penso che in quel momento avrei sfogato contro di lui tutta la rabbia che avevo accumulato durante la notte… usata come oggetto di scambio per i suoi luridi affari! Me l’avrebbe pagata, non sapevo ...
... come, ma giuravo che me l’avrebbe pagata!
- Comunque non posso far altro che dare ragione al boss, - proseguì, - sei veramente bella, mia cara: non c’è da stupirsi che, vedendoti, il nostro amico russo abbia voluto divertirsi un po’ con te… non sai quanto lo invidio! - E, mentre diceva queste cose, cominciò ad accarezzarmi prima i seni e poi giù, giù, fino alle gambe… Dopo il bastardo anche il porco si metteva a fare! Se avessi avuto la possibilità di ucciderlo non avrei esitato un attimo, tanto era l’odio che provavo per lui in quegli istanti.
Ormai ero pronta a tutto, dopo quello che avevo passato quella notte, ma per fortuna tutto finì lì: il capo si rialzò e uscì dalla stanza. Poco dopo entrarono di nuovo i suoi collaboratori, quei due “simpaticoni” che la sera prima mi avevano catturato per ben due volte nel giro di poche ore. Dato che ero ancora mezza nuda mi avvolsero in un lenzuolo e mi caricarono in spalla, portandomi sul furgone, che ormai cominciavo a conoscere anche troppo bene.
Il furgone partì dalla casa dei russi, e in poco tempo giungemmo a destinazione. Mi fecero scendere e fu in quel momento che mi accorsi di essere stata riportata nel garage sotto l’ufficio. Era ancora mattina presto: oltre al furgone c’era solo la mia macchina, come l’avevo lasciata la sera prima. Mi portarono su in ufficio, sempre legata e imbavagliata. Ormai le corde cominciavano davvero a farmi male, e anche il bavaglio mi stava soffocando. Per fortuna, entrati in ufficio, che ...