Sorpresa al lavoro
Data: 12/02/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mads19, Fonte: Annunci69
... bavosa che accanivano sulla mia pelle mi facevano provare una sensazione di assoluto ribrezzo, e più mi faceva schifo e più lui continuava, leccandomi sul collo e succhiandomi i capezzoli.
Lo odiavo, sentivo di non aver mai odiato nessuno come lui, lurido maiale! Mi faceva schifo il suo sguardo, le sue mani… non sopportavo più neanche la sua barba ispida, che mi pungeva la pelle! E dire che mi erano sempre piaciuti gli uomini con la barba…
Ma il peggio non era ancora arrivato: come temevo, puntò verso il basso, aprì la minigonna, e infilò le mani dove non avrei mai voluto che le infilasse… E quando finì con le mani cominciò con la lingua… Furono dei minuti orribili: penso di non essermi mai sentita così umiliata in vita mia! Fisicamente provavo piacere, certo, ma il fatto che tutto questo mi venisse inflitto contro il mio volere, senza il minimo rispetto nei miei confronti e, soprattutto, senza che potessi far niente per evitarlo, stava facendo sorgere dentro di me un sentimento bruttissimo, un misto di rabbia, frustrazione, sconforto, e non so cos’altro…
Pregai soltanto che quel momento finisse prima possibile, e, incredibilmente, così fu: proprio quando pensavo che il boss avrebbe portato a termine la sua “opera” nel modo più logico, invece si fermò, forse appagato di quanto aveva fatto fino a quel momento. E infatti si rialzò dal letto, avvicinandosi ad uno specchio a muro, come per ricomporsi, ed io finalmente ebbi il sollievo di non sentirmi più addosso le sue ...
... viscide mani. Ma non fu quella la fine del mio tormento, anzi…
Si avviò verso la porta, la aprì e fece entrare due suoi collaboratori (due guardie del corpo, penso), a cui disse qualcosa che io ovviamente non potei capire. Questi allora si avvicinarono a me e, mentre li guardavo con aria interrogativa ma anche spaventata, mi caricarono sulle spalle e mi portarono fuori dalla stanza. Il boss ci richiuse la porta alle spalle, salutandoci con un tono perfido che non mi piacque per nulla.
Fui portata in un’altra stanza, dove c’era una terza persona, e fui fatta stendere su un letto. Restai lì per qualche ora: speravo che ormai si sarebbero limitati a tenermi prigioniera per il resto della notte, ma fui troppo ottimista, e non ci volle molto per rendermene conto: dopo un po’ uno dei tre, che non ce la faceva più a resistere, si avvicinò al letto e cominciò ad accarezzarmi e a leccarmi i seni. Gli altri due, come sbloccati, lo imitarono, accanendosi sul resto del mio corpo e penetrando nella vagina, prima con le dita e poi con la lingua. I miei mugolii di protesta, come al solito, passarono praticamente inascoltati.
I tre però vollero andare più a fondo del boss: finito di “giocare”, mi slegarono le caviglie e le ginocchia, ma solo per legarmi di nuovo sul letto a gambe larghe. Non mi ci volle una gran fantasia per capire le loro intenzioni… E infatti fecero lo stesso anche con le braccia: alla fine mi ritrovai legata sul letto, a faccia in su, bloccata per i polsi e le ...